Cronaca

Camera Commercio, insediato il consiglio In carica fino al 2018

foto  Francesco Sessa

Si sono insediati questa mattina nell’auditorium di via Baldesio, i componenti del Consiglio della Camera di Commercio, il cui presidente resta Gian Domenico Auricchio (al terzo mandato). In carica fino al 2018, questo consiglio è il primo nominato attraverso la logica degli apparentamenti tra associazioni di categoria. I nomi dei componenti e le categorie rappresentate: Agricoltura (2 seggi): Roberto Biloni, Simone Solfanelli;  Artigianato (4 seggi): Catiuscia Livraghi, Roberta Porchera, Massimo Rivoltini e Giuseppe Ghisani. Industria (4 seggi): Maria Angela Capellini, Gian Domenico Auricchio, Carlo Paolo Beltrami e Sonia Cantarelli. Commercio (3 seggi): Claudio Pugnoli, Alessandra Cattaruzzi e Giuseppe Bini. Cooperazione (1 seggio): Renzo Nolli. Turismo (1 seggio): Giovanni Fontana. Trasporti e spedizioni (1 seggio), Mariella Marcarini. Credito e assicurazioni (1 seggio): Antonio Davò. Servizi alle imprese (3 seggi): Antonio  Zaninelli, Giulio Baroni, Giuseppe Capellini. Sindacati (1 seggio): Domenico Palmieri. Associazioni Consumatori (1 seggio): Domenico Reali. Consulta provinciale liberi professionisti (1 seggio): Ernesto Quinto. “Assumo questo compito con entusiasmo ed emozione – ha detto Auricchio all’auditorium della Camera di Commercio – Sarà un impegno non indifferente. I nostri imprenditori stanno tentando di reagire alla crisi non solo per il proprio benessere, ma anche per quello della comunità”.

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Il discorso del presidente Auricchio

“Innanzitutto un sincero ringraziamento ai Consiglieri e alle Organizzazioni economiche che hanno voluto confermarmi alla Presidenza di questa Camera.

E’ con rinnovato entusiasmo che assumo questo compito, consapevole che anche i prossimi cinque anni richiederanno un impegno non comune.

Come ho già avuto modo di sottolineare, la crisi che ha colpito l’economia mondiale nell’ultimo quinquennio, con le inevitabili ripercussioni sui territori, ha determinato una situazione economica difficile.

Proprio in questi giorni verranno diffusi i dati congiunturali provinciali relativi al terzo trimestre 2013: dati che presentano ombre, con la produzione in calo, a livello tendenziale, del 3,7%, ma anche luci, con un +8% di ordini interni e un +8,6% di ordinativi esteri che sembrano suggerire segnali incoraggianti per il prossimo futuro.

Ha certamente sofferto il nostro tessuto imprenditoriale, ma, pur in affanno, resta ancora sano e vitale con migliaia  di uomini e donne che, ogni giorno, cercano di reagire e si impegnano nelle loro imprese per creare lavoro, benessere, prospettive per i loro fìgli, opportunità per la comunità.

Un sistema economico, il nostro,  che può e deve  tornare a crescere.

Certo, servono misure urgenti e uno sforzo comune, a tutti i livelli, mettendo al centro dell’attenzione i bisogni dell’impresa, struttura portante dei processi di sviluppo.

Dobbiamo creare un ambiente più favorevole al ‘fare impresa’ se vogliamo che i nostri territori siano veramente competitivi.

Perché – l’abbiamo ripetuto tante volte – senza impresa non c’è crescita, non c’è lavoro, non c’è futuro.

Servono risposte rapide, a livello politico,  con una vera politica industriale che valorizzi quei settori tradizionali, erroneamente considerati superati, che, invece, continuano a dimostrarsi protagonisti del nostro export e con quelle riforme, troppo a lungo rinviate, indispensabili per ridurre il peso degli adempimenti burocratici e per  attrarre investimenti esteri.

Anche il sistema camerale è chiamato a dare risposte chiare ed efficaci alle  imprese, un cammino già avviato che ci porta a ripensare in un’ottica di sempre maggiore efficienza il nostro modo di funzionare, anche modificando i nostri assetti organizzativi.

Con una certezza, che la presenza in seno agli organi decisionali di Unioncamere Regionale e Nazionale rappresenta un’opportunità significativa per far sentire la nostra voce.

Le Camere di Commercio svolgono certamente un ruolo chiave per tenere insieme il tessuto economico e sociale, far dialogare gli attori dello sviluppo locale, individuare le priorità dei territori e perseguirle in una prospettiva di sistema.

Le Camere di Commercio rappresentano, soprattutto per i piccoli imprenditori, un punto di riferimento fondamentale nel quale possono non solo trovare  ma pretendere quel sostegno, non solo economico, che serve loro per avviare e sviluppare le loro imprese in modo innovativo, rendendole competitive sia sui mercati nazionali che internazionali.

Ebbene noi, come Camera di Commercio di Cremona, siamo e saremo sempre accanto alle nostre imprese, moltiplicando gli sforzi per cercare di aprire nuove prospettive per la ripresa.

I temi sui quali si dovrà concentrare in modo particolare l’attività della Camera saranno ancora quelli che hanno caratterizzato l’attività del precedente quinquennio

? l’innovazione, puntando a una sempre più stretta collaborazione fra mondo dell’impresa e ricerca, perché dalla condivisione dei saperi fra università e impresa possono nascere sinergie vitali in un’ottica di competitività

? l’internazionalizzazione, perché nel difficile momento che stiamo vivendo in cui le imprese faticano a trovare sbocchi sul mercato interno, l’export è elemento chiave per lo sviluppo del nostro sistema imprenditoriale

? l’accesso al credito, per dare, anche attraverso strumenti finanziari innovativi, risposte concrete alla domanda di liquidità e restituire fiducia nelle prospettive di crescita

? lo start up di nuove imprese, perché è fondamentale che il tessuto imprenditoriale resti vitale

? la semplificazione, proseguendo la strada avviata prima con Comunica e poi con i SUAP per cercare di ridurre il peso degli adempimenti burocratici che, secondo una recente ricerca, sottraggono all’economia produttiva del territorio oltre 142 milioni di euro, l’1,63% del valore aggiunto prodotto dall’industria e servizi.

Linee  d’azione che ritroviamo anche nel Piano Regionale di Sviluppo 2013 -2018 sulle quali potranno essere trovate significative sinergie attraverso lo strumento dell’Accordo di Programma per la competitività fra Regione e sistema camerale lombardo.

Verrà anche proseguita quell’azione di pungolo nei confronti delle istituzioni preposte affinché vengano superate quelle carenze infrastrutturali che da troppo tempo penalizzano lo sviluppo del territorio.

Far emergere le potenzialità del territorio e assicurare al sistema delle imprese nuove opportunità di crescita: su queste direttrici dovremo lavorare come “sistema Cremona”, nella  consapevolezza che i risultati dipenderanno dalla nostra capacità di fare squadra e di mettere le capacità dei singoli al servizio di un progetto comune.

Abbiamo di fronte una sfida importante: EXPO 2015, un evento che, per la sua rilevanza economica, la visibilità a livello mondiale e le ricadute che comporterà sui territori coinvolti, costituisce un’opportunità irripetibile.

Cremona e il suo territorio hanno certamente le carte in regola per presentarsi all’appuntamento, possiamo contare su un sistema agroalimentare che si distingue per qualità, innovazione e sostenibilità e su Centri di ricerca e poli universitari  di eccellenza.

La nostra tradizione liutaria, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, e musicale che si respira su tutto il territorio e la recente apertura di un unicum a livello mondiale come il Museo del violino avranno certamente un ruolo di primo piano nell’attirare operatori, musicisti ed appassionati da tutto il mondo.

Come Camera di Commercio siamo e saremo in prima linea per cogliere questa e ogni altra opportunità perché il nostro sistema economico possa fare quel salto di qualità, oggi indispensabile, verso la competitività.

Concludo con un augurio di buon lavoro al nuovo Consiglio assicurando, come sempre, la mia piena disponibilità ad un costante confronto con le Associazioni di categoria della provincia, le Organizzazioni Sindacali e  le Associazioni dei Consumatori”.

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