Cronaca

Sant'Omobono, vescovo contro 'sprechi, avidità e uso dissennato dei soldi' Duomo gremito per la messa

Foto Sessa

AGGIORNAMENTO – Gremita la Cattedrale di Cremona per la messa in occasione di Sant’Omobono, patrono della città. Durante la celebrazione (iniziata alle 10,30) il vescovo Dante Lafranconi ha toccato diverse questioni. Prima tra queste, nell’ordine, la situazione in Siria e, in generale, nei luoghi teatro di conflitti: “Siamo contenti di avere con noi oggi monsignor Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico emerito di Aleppo, città siriana. Una presenza che ricorda il desiderio di pace per tutta l’umanità”.

Lafranconi ha poi parlato della crisi economica, del denaro, degli sprechi. “Affidiamo a Omobono, concittadino santo, il nostro cammino personale, quello della chiesa e quello della nostra città. Era un mercante, il problema del lavoro e delle relazioni commerciali sono stati da lui vissuti in prima persona. Il suo esempio può essere illuminante per noi in questo tempo di persistente crisi economica che evidenzia due aspetti in contraddizione fra loro: da una parte forme di povertà che si allargano e aggravano, dall’altra un uso dissennato del denaro, con sprechi inauditi, incomprensibili. Di fronte a questo nostro momento chiediamo a Sant’Omobono, interprete testimoniale del Vangelo, di aiutarci. Ci aiuti a trovare qualche indicazione giusta. Nel nostro rapportarci con i beni di cui abbiamo bisogno cos’è fondamentale per un cristiano? Evitare l’avidità”.

Non sono mancati riferimenti alla dea tangente criticata da Papa Francesco qualche giorno fa. Così come alla piaga della ludopatia: “L’altro giorno – ha detto il vescovo nell’omelia – quando aprendo la settimana della Carità ci si è soffermati su gioco d’azzardo mi hanno colpito i dati dell’Asl. Nel solo distretto di Cremona oltre 100 le persone coinvolte in programmi di aiuto. Più di 200 in provincia. I soggetti caduti nel baratro del gioco patologico sono comunque molti più di 200. Ogni anno, inoltre, vengono spesi oltre 350 milioni di euro nei giochi nel territorio cremonese. Quasi un milione al giorno. L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali. Quante famiglie si sono dissolte dietro a questo fatto. E dietro al gioco d’azzardo non è difficile intravedere l’usura. Cosa ci dice Gesù nel Vangelo? Cosa ci ricorda Sant’Omobono? Non bisogna lasciarsi prendere dall’avidità e dalla voglia di accumulare”.

Altra riflessione: “Pensiamo al dramma degli immigrati e dei poveri. Bisogna guardare anche alla necessità estrema degli altri, non solo a noi. Così forse siamo più fedeli alla parola di Dio, al messaggio di San Paolo, e siamo in maniera più reale devoti a Sant’Omobono”.

In conclusione: “Riprendendo le parole scritte da Giovanni Paolo II e inviate al vescovo Nicolini: ‘Per quanto lontano nel tempo, Omobono appare un santo per la Chiesa e la società del nostro tempo per le caratteristiche di vita e opere con cui questo fedele laico ha vissuto la perfezione evangelica. Esse trovano singolari riscontri con le esigenze anche del tempo presente’. Onoriamo Sant’Omobono anche nella nostra vita cercando di imitare i suoi esempi”.

Dopo la messa pranzo con le persone in difficoltà, per il vescovo Lafranconi, alle cucine benefiche della Società San Vincenzo de’ Paoli nel salone mensa della Casa dell’Accoglienza. Con il presule hanno preso posto il prefetto Picciafuochi, il sindaco Perri e diverse altre autorità del territorio. A fare gli onori di casa la presidente della San Vincenzo diocesana Angela Pluderi Carli, il direttore della Caritas cremonese don Antonio Pezzetti e i vice don Maurizio Ghilardi e Cristiano Beltrami.

GALLERIA IMMAGINI: LA MESSA DI SANT’OMOBONO IN CATTEDRALE (FOTO FRANCESCO SESSA)


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