Economia

Riapre la Bienne di Cignone Uno spiraglio nel tunnel della crisi

Uscita dal tunnel più vicina per i dipendenti in cassa integrazione da quasi quattro anni delle Bienne di Cignone, azienda con sede a Moncalieri e unità produttive in varie parti d’Italia. L’azienda, attiva nelle verniciature industriali e in particolare alcune parti delle cabine di camion e mezzi agricoli, riaprirà i battenti la prossima settimana, impiegando da subito alcuni addetti (da un minimo di 5 a un massimo di 10) che materialmente “riapriranno le porte” dello stabilimento. Con la prospettiva molto realistica di rientrare nella piena operatività entro sei mesi. Entro quel periodo potrebbero quindi tornare al lavoro tutti i 41 dipendenti per i quali a inizio 2013 azienda e sindacati hanno chiesto per l’ultima volta la cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. Una buona notizia nel panorama plumbeo dell’economia cremonese, quella che viene dal settore Chimici di Cgil e Cisl, attraverso i segretari di categoria Diego Volpi e Marco Arcari. “E’ il segno che utilizzando al meglio gli ammortizzatori sociali e mantenendo i lavoratori vicini all’azienda, si possono ottenere dei risultati postivi”, affermano i sindacalisti. Un segnale della crisi che sta finendo? Presto per dirlo, per la grande maggioranza delle aziende in crisi purtroppo non è così e questo è uno dei pochi esempi virtuosi in provincia, almeno nel settore chinico. Oltretutto molto dipenderà dalle linee di credito che le banche vorranno aprire a favore di un’azienda che in questi anni ha dimostrato di muoversi con accortezza nel mercato, cercando altri clienti (tra l’altro un’azienda di Bergamo e contatti con la Maserati) continuando a credere nella possibilità di riattivare lo stabilimento cremonese. Il sistema bancario territoriale tra l’altro siede con propri rappresentanti ai tavoli istituzionali dove  più volte è stato portato il caso Bienne, insieme a sindacati, associazioni di categoria ed enti locali. “Una delle caratteristiche dello stabilimento di Cignone – affermano i sindacalisti – è che basta poco per riaprirlo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello della ripresa delle attività e per questo abbiamo sempre tentato di allungare i tempi degli ammortizzatori sociali”. La crisi era piombata addosso all’azienda con il venir meno di una grossa fetta di commesse da parte di Iveco e una delle linee produttive di Cignone era stata spostata a Moncalieri, dove si trova lo stabilimento capofila. Che adesso, al contrario,  è in sovra-saturazione: di qui la scelta dell’azienda di riaprire Cignone, con la prospettiva di riportarvi entro sei mesi anche la linea un tempo spostata. Per i lavoratori che al momento non saranno impiegati verrà attivata una nuova procedura di cassa integrazione straordinaria in deroga visto a che fine anno scadrà quella siglata a gennaio 2013. La speranza è che nel 2014 serva solo per pochi mesi e che i 41 ancora in attesa tornino definitivamente nel circuito produttivo.

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