Cronaca

Per colpa di un autostop viene accusata di rapina e va in carcere, assolta

L'avvocato Luca Vaccari

Per colpa di un passaggio in autostop, una giovane badante romena è stata arrestata con l’accusa di tentata rapina impropria in concorso e finita in carcere per una notte. L’incubo, iniziato tre anni fa, è finito oggi davanti al gup Guido Salvini che per l’imputata ha emesso sentenza di assoluzione. Il giudice ha invece rinviato a giudizio il connazionale che il 23 dicembre del 2011 le aveva chiesto un passaggio. I due non si conoscevano, solo durante il viaggio hanno saputo di essere connazionali. E forse proprio perché connazionali, gli inquirenti li hanno considerati complici nella tentata rapina impropria commessa in un supermercato cittadino. Invece non era così. Dopo aver fatto la spesa, la donna si era portata alla cassa per pagare la sua spesa. Nel carrello aveva merce per poco più di 40 euro. Nel frattempo una delle guardie giurate si era accorta di un furto in atto. Per l’uomo della sicurezza, gli autori erano proprio i due romeni. Ma mentre la donna era ferma alla cassa, il romeno a cui aveva dato un passaggio era fuggito, scagliando addosso al vigilante il bottino del furto, e cioè due pacchi di caffè di cui gli inquirenti, nella loro informativa, avevano specificato anche la marca. La guardia giurata era stata colpita anche dal carrello della badante romena, finita in carcere insieme al presunto complice. Nel processo celebrato con il rito abbreviato è invece emerso che la giovane badante aveva regolarmente pagato la spesa e che non era stata lei a spingere il carrello contro la guardia giurata. L’imputata, difesa dall’avvocato Luca Vaccari, è stata quindi assolta “per non aver commesso il fatto”, mentre l’uomo, che risulta irreperibile, dovrà affrontare il processo. “Per questo fatto”, ha detto l’avvocato Vaccari, “la mia cliente è stata arrestata e ha passato una notte nel carcere di Mantova. Non c’entrava nulla”. Il legale ha sostenuto che non c’era alcuna prova che la donna avesse compiuto violenza. “Non è credibile che sia andata al supermercato a rubare del caffè quando invece ha pagato regolarmente la sua spesa del valore di oltre 40 euro”.

Sara Pizzorni

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