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Calcio e tennis 'malati', lunedì a Cremona il procuratore del Coni

Per il calcio scommesse e per la nuova indagine sul tennis “malato”, la prossima sarà una settimana di incontri e di interrogatori per il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino. Lunedì in procura a Cremona è atteso il procuratore generale dello Sport Enrico Cataldi, generale di brigata dei carabinieri, che ha chiesto gli atti dell’indagine alla procura cremonese. Sono anche previsti nuovi interrogatori: è probabile che il procuratore voglia sentire Roberto Goretti, attuale ds del Perugia ed ex giocatore di Napoli, Bologna, Bari, Como, Arezzo e Perugia. Nel materiale visionato dai tecnici del gip che hanno effettuato le perizie sui computer dei 111 indagati nell’inchiesta sul calcio scommesse, ci sono conversazioni tra lo stesso Goretti e il bolognese Manlio Bruni, l’ex commercialista di Beppe Signosi, in cui quest’ultimo lo inserisce in un mercato definito milionario: “Il calcio è rischioso, il tennis regala soldi a tutti”. Insieme si mettono a reclutare atleti per alterare i match. In pratica offrono soldi per ottenere un risultato preciso, anche nei game. Offrono da 20 a 60 mila euro a botta, tutto dipende dall’accordo raggiunto: “Se vinci il primo, poi nel secondo devi giocare almeno tre game”, spiega Bruni a Braccio78, il nickname scelto dal tennista  Bracciali. Chiamati in causa anche tennisti stranieri di vertice che s’incontrano nei sottopassaggi e decidono se fare o meno le combine. Il procuratore di Martino ha già interrogato Daniele Bracciali, che “ha ammesso alcune cose e altre le ha negate” e Manlio Bruni, che dovrà essere risentito. “Nel tennis”, ha dichiarato di Martino, “è la stessa cosa che nel calcio. E’ stato raggiunto uno stesso livello internazionale e il fenomeno è a livello mondiale”. Sia i verbali di Bracciali che di Bruni sono stati secretati.

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