Cronaca

Corteo antifascista e devastazioni il peggio evitato per un soffio

Il Centro Dordoni replica indirettamente a CasaPound e a tutti i partiti che hanno condannato il corteo di sabato pomeriggio, ribadendo le proprie ragioni e cioè che nessun corteo sarebbe stato necessario se domenica 18 gennaio Emilio Visigalli non fosse stato pestato a sangue dai militanti di CasaPound. “Sabato – si legge in un comunicato diffuso in serata – è stata data una risposta forte e chiara: chi tenta di uccidere un compagno ne paga le conseguenze. Che cosa ci si poteva aspettare dopo la gravissima aggressione di domenica 18 gennaio, quando sessanta fascisti hanno lasciato in fin di vita  Emilio, storico compagno del centro sociale, colpendolo ripetutamente con spranghe e calci in testa?”. Il comunicato degli antagonisti lancia dure accuse alle forze dell’ordine oltre che agli oppositori politici e parla addirittura di 10mila persone giunte a Cremona per manifestare solidarietà e vicinanza a Emilio Visigalli e alla sua famiglia (altre fonti parlano di meno di 3000 persone). “L’antifascismo – affermano dal Dordoni –  non è un vuoto rituale commemorativo, ma valore e pratica quotidiana: dai picchetti contro gli sfratti, nelle lotte contro lo sfruttamento e la miseria, fino alla giornata di ieri”.

Secondo compagni e compagne del Dordoni, “i danneggiamenti di banche e del comando della Polizia Locale, avvenuti sul finire del corteo, erano ampiamente evitabili; ma in un corteo di tali dimensioni non potevamo controllare tutto”.

IL PUNTO DI VISTA DEI POLIZIOTTI Ben diversa la ricostruzione della realtà dei fatti da parte di chi, quel corteo ha dovuto gestirlo come tutore della sicurezza pubblica. Per tutta la giornata di domenica non ci sono state dichiarazioni ufficiali del Questore (sono previste per domani), ma l’aria che tirava tra poliziotti e carabinieri era di una tensione altissima, non ancora sbollita neanche all’indomani del corteo. Per un soffio non c’è scappato il morto o il ferito grave, un altro caso Giuliani era purtroppo possibile.  “L’ordine pubblico durante la manifestazione – afferma la segreteria provinciale del sindacato di Polizia Sap – è stato gestito in maniera ineccepibile e solo la grande preparazione dei Dirigenti e di tutto il personale di ogni ordine e grado in campo, compreso il coordinamento del Questore sotto la supervisione del Sig. Prefetto, che sono stati costantemente presenti, hanno impedito che gli scontri potessero degenerare e sfociare in scene che tante volte abbiamo visto in altre città con feriti, teste rotte e persone sanguinanti. Solo la grande professionalità con cui è stato gestito l’ordine pubblico ha impedito tutto ciò e ha permesso che sostanzialmente non ci sia stato alcun ferito e, viste le premesse, si può considerare un grande successo”.

“Umanamente – afferma ancora il Sap –  non si poteva fare di più, era impossibile militarizzare ogni angolo della città e proteggere ogni esercizio pubblico o abitazione. Dispiace ovviamente constatare come questi delinquenti travestiti da manifestanti siano riusciti a devastare banche, assicurazioni, alcuni esercizi commerciali e soprattutto effettuare il vigliacco attacco al comando della Polizia Locale a cui va tutta la nostra solidarietà così come ai cittadini ingiustamente danneggiati nei loro averi. Meglio sarebbe per tutti, politica compresa, evitare le strumentalizzazioni e lo sciacallaggio, attaccando l’avversario politico di turno e giocando al rimbalzo delle colpe tipico della nostra scarsa cultura politica e civica. Tutti uniti, senza distinzione di giubba e di colore, dovremmo agire per isolare i violenti ed i vigliacchi che nascondendosi dietro un casco ed un passamontagna confermano la loro totale assenza di idee.

“Siamo convinti che tante delle persone presenti al corteo non avessero intenzioni violente ma è ora di smetterla sia con le coperture politiche che con le giustificazioni del non poter fare nulla per impedire quello che è accaduto. Loro per primi adesso devono adoperarsi in maniera concreta per prendere le distanze dai violenti ed evitare che cose simili si ripetano nella nostra città. Solo una reale unione di intenti anche da parte di chi manifesta civilmente per idee diverse può evitare che cose del genere si ripetano. Di certo la violenza si ritorce contro chi la manifesta e forse chi in maniera superficiale e dilettantistica, non rendendosi probabilmente nemmeno bene conto che quando si lancia un sasso dalla cima di una montagna è poi impossibile fermarlo, dovrà riflettere ed assumersi la responsabilità di quello che è accaduto.

“A chi pontifica su come e in quale modo autorizzare o vietare una pubblica manifestazione suggeriamo di trascorrere qualche giorno sulle strade insieme a noi per rendersi conto che la vita reale è spesso differente dai reality che troppo spesso siamo abituati a guardare alla televisione. Come Sindacato Autonomo di Polizia siamo certi che le risposte a questa violenza saranno rapide ed efficaci sia da parte delle Forze di Polizia che da parte dell’Autorità Giudiziaria. Speriamo che sia altrettanto per la società civile e per le forze politiche. Se saranno realmente al nostro fianco per combattere e respingere questa vergogna che ha macchiato Cremona siamo convinti che si potrà evitare che non ci siano ulteriori conseguenze. Vogliamo terminare auspicando che il Ministero dell’Interno non sia sordo alle tante denunce che noi come SAP abbiamo reso pubbliche nei mesi scorsi denunciando le carenze di organico e di mezzi nella nostra provincia e ci aiuti a poter, in maniera sempre più efficace, fornire le risposte che i cittadini meritano. Per noi non ci sono colori, noi non difendiamo nessuna delle parti in causa, i delinquenti sono delinquenti di qualsiasi colore siano i loro caschi e le loro spranghe.

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