Politica

Dal Pd voglia di cambiamento in giunta Virgilio vicesindaco al posto di Ruggeri?

Voglia di rimescolamento nel Pd, per la giunta Galimberti a un anno dalle elezioni. Quasi 12 mesi durante i quali sono stati rimescolati, se non spazzati via, una buona parte dei centri di potere sia fuori che dentro la macchina comunale: dalle presidenze di Aem Spa e Aem Gestioni alla riorganizzazione degli uffici comunali, con parecchi spostamenti di funzionari e in misura minore, di competenze dirigenziali. Tante le novità anche sul fronte amministrativo introdotte a spron battuto dall’amministrazione Galimberti, le più impattanti delle quali (raccolta rifiuti; nuova viabilità attorno a via Brescia; ztl, arredo urbano e isole pedonali) vengono considerate frutto di un’accelerazione troppo spinta da una buona parte del partito di maggioranza, il Pd. Scelte dalle conseguenze imprevedibili su quella stessa compagine sociale che ha votato centrosinistra lo scorso anno. Ecco perchè una parte del Pd cittadino  è preoccupato e chiede da tempo a Galimberti di apportare delle modifiche alla sua giunta, alleggerendo alcuni assessorati davvero pesanti, come quello che vede riuniti sotto uno stesso assessorato Polizia Municipale, commercio, turismo, quartieri, centro urbano e progetti per la rigenerazione urbana, le deleghe cioè di Barbara Manfredini, che la vedono costretta a rapportarsi a tre dirigenti diversi e a una molteplicità di funzionari intermedi. Una delle figure di assoluta fiducia del sindaco, insieme a Maurizio Manzi al Bilancio e Personale e a Mauro Platé al Welfare (con housing sociale e sport). Un entourage che vede del tutto assente il Pd, partito del 30% in città, rappresentato in giunta dalla vicesindaco Maura Ruggeri (a cui sarebbe imposto un ruolo di rappresentanza senza esercizio di peso politico); da Alessia Manfredini (deleghe importanti, ma gestite in autonomia rispetto alla segreteria cittadina); e da Andrea Virgilio, assessore alla per ora vaghissima Area Vasta e al Patrimonio, dato per possibile subentrante alla Ruggeri come vicesindaco. Sottoutilizzata rispetto alle proprie competenze, viene considerata anche l’assessore alla Trasparenza Rosita Viola, anch’essa proveniente dal mondo dei partiti (Sel) ma con una lunga familiarità con movimenti e associazionismo. Il peso dei partiti insomma, si ridurrebbe a poca cosa, in una giunta troppo legata al cerchio magico del sindaco e dei compagni di strada di Fare Nuova la Città.

“Non c’è da stupirsi che il Pd sia così debole all’interno di questa maggioranza – riferisce un esponente del centrosinistra – dal momento che ha rinunciato  o non è riuscito ad esprimere una segreteria provinciale cremonese. Ed evidentemente la segreteria cittadina non riesce a farsi ascoltare a palazzo”.

Si tratta di mal di pancia che periodicamente riemergono dall’interno del Pd da un anno a questa parte, ritornati all’ordine del giorno in una riunione ristretta dei giorni scorsi e che a breve coinvolgeranno il gruppo consigliare. Finora alla richiesta di una maggiore condivisione delle scelte con il partito di maggioranza, Galimberti ha sempre risposto no, mettendo davanti a tutto la necessità di compattezza del gruppo per portare avanti le promesse elettorali. Difficile dire se questa volta andrà diversamente.

g.b.

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