Cronaca

Carletti: 'Festa Torrone da ripensare: così è diventata insipida'

Prime reazioni politiche alla levata di scudi degli ambulanti sulla decisione del Comune di far spostare i banchi del mercato in corso Vittorio Emanuele II durante la festa del Torrone. Il consigliere comunale Psi Paolo Carletti di fatto apre un dibattito che finora non c’è stato, se non a porte chiuse, nella commissione commercio tra rappresentanti di categoria, tecnici e politici, chiamata a dare un parere consultivo sulla richiesta dell’organizzatore Sgp di usufruire di piazza Stradivari per tutto il periodo 21 – 29 novembre. Carletti ritiene “fuori dubbio che il mercato bisettimanale di Cremona sia di grande importanza per la nostra città, non foss’altro perché è rimasto il solo appuntamento che porta in centro una gran quantità di persone ogni settimana”. “Capisco – continua – le proteste degli esercenti per lo spostamento dei banchi da Piazza Stradivari deciso dalla Giunta durante la prossima festa del torrone, ma credo che quella legale non sia la via giusta per risolvere il problema.
“I problemi si risolvono con la Politica e le minacce di azioni legali, da chiunque provengano, spostano le questioni su piani che nulla hanno a che vedere con la politica. Non si fa politica e non si amministra minacciando azioni legali, salvo casi eccezionali che non mi pare proprio siano all’ordine del giorno.
“All’ordine del giorno ci dovrebbe essere invece un ripensamento della modalità Festa del Torrone, che spalmata su due settimane impedisce alla maggior parte dei venditori e soprattutto dei piccoli produttori provenienti da lontano, di parteciparvi e rende insipida la Festa. I numeri dei visitatori sono ancora importanti, ma le ultime edizioni è innegabile che fossero differenti rispetto alle prime per numero di espositori e varietà di prodotti, pertanto la mancata revisione delle modalità della Festa si rifletterà nel medio periodo in un sicuro crollo delle visite”.

“Forse allora – conclude il consigliere – mi permetto di notare che se gli esercenti si fossero concentrati sulla necessità di modifica futura del modello festa, avrebbero mantenuto un profilo politicamente più redditizio per tutta la categoria”.

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