Cronaca

Scontri 24 gennaio Giudizio immediato per i quattro arrestati

Il gip Letizia Platè ha accolto la richiesta di giudizio immediato del pm Fabio Saponara, secondo il quale “la prova appare evidente”, per i quattro arrestati accusati di devastazione e saccheggio e porto abusivo di oggetti atti ad offendere per i disordini scoppiati il 24 gennaio durante il corteo organizzato dal centro sociale Dordoni. Il processo è stato fissato al 12 gennaio dell’anno prossimo.

Davanti ai giudici compariranno Mattia Croce, 21 anni, cremonese, frequentatore del Kavarna, il bresciano Aioub Babassi, 21 anni, Matteo Pascariello, 24 anni, bolognese residente a Lecce, e Mauro Renica, 31 anni, bresciano appartenente al centro sociale Magazzino 47. Croce e Babassi erano stati arrestati il 30 marzo scorso, mentre Pascariello e Renica l’11 giugno. Tutti, tranne Pascariello, per il quale è stata disposta la misura dell’obbligo di dimora, sono ancora agli arresti domiciliari.

La manifestazione antifascista era stata promossa dai centri sociali locali come risposta ai fatti che si erano verificati la settimana precedente, quando, durante una rissa avvenuta nei pressi dello stadio al termine della partita Cremonese-Mantova, l’esponente del Dordoni Emilio Visigalli era stato gravemente ferito. Come reazione era stata indetta una manifestazione nazionale antifascista nel corso della quale alcuni gruppi di persone avevano preso d’assalto, con spranghe, picconi e bastoni, le banche che si trovavano nelle vie vicine alla sede del movimento di destra, distruggendo vetrine e sportelli bancomat. Un altro gruppo di manifestanti si era diretto verso il comando dei vigili urbani di piazza Libertà, devastandolo.

A Mattia Croce, che il giorno del corteo antifascista era armato di un bastone, è contestata in particolare la rottura di un cartello affisso alla parete della Banca di Credito Cooperativo del Cremonese di via Dante, il danneggiamento del relativo bancomat e la distruzione della penultima e della terz’ultima finestra dell’istituto di credito, la disintegrazione delle vetrine della filiale della Cariparma di via Dante, la distruzione della vetrina della porta d’ingresso e di un totem pubblicitario e di altri arredi interni del comando della polizia municipale di piazza Libertà.

Ad Aioub Babassi, armato di un cartello stradale metallico divelto dalla sede stradale, è invece contestata la distruzione dell’ultima e della penultima finestra della filiale della Banca di Credito Cooperativo del Cremonese e la distruzione delle vetrine della Cariparma.

A Matteo Pascariello, armato di bastone, è contestata la rottura dei vetri di alcune porte e finestre della Banca di Credito Cooperativo del Cremonese, la distruzione delle vetrine della Cariparma e la distruzione del bancomat dell’Unicredit di piazza Libertà.

Mauro Renica, infine, è accusato di aver acceso e lanciato verso lo schieramento delle forze di polizia un fumogeno della lunghezza di 50 centimetri. Per l’accusa, il ragazzo, armato di un bastone, “si è mantenuto sempre nelle prime file del corteo violento”.

Croce è difeso dall’avvocato Marilena Gigliotti, Babassi dal legale Michele Coccia, Pascariello dall’avvocato Francesco Calabro, mentre Renica dal legale Giovanna Mainetti.

Sara Pizzorni

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