Ordina Bimby su ebay ma arriva videocamera E' truffa, condanna
Nella foto, l’avvocato Curatti
E’ stata condannata per aver truffato una cliente cremonese sul sito ebay, vendendole un robot da cucina Bimby ma facendole arrivare a casa una videocamera aperta a metà. Con l’accusa di truffa, il giudice Francesco Beraglia ha condannato a sei mesi l’imputata, Maria Antonietta Catano, una 32enne di Foggia che nel 2010 aveva messo in vendita su ebay un robot Bimby Tm 3 al prezzo di 690 euro. Il robot l’aveva acquistato una cliente cremonese che il 14 giugno del 2010 aveva versato 705 euro, comprese le spese di spedizione, mediante ricarica su posta pay. Il 17 giugno successivo l’imputata aveva inviato il codice per tracciare la posizione con pacco celere di Poste italiane, ma il pacco, invece di arrivare a Cremona, era stato erroneamente spedito a Bergamo ad un indirizzo sbagliato. La cliente cremonese se n’era accorta, e aveva chiamato l’azienda di spedizioni a cui, per maggior sicurezza, aveva dato l’indirizzo dei genitori. Il 25 giugno del 2010 il pacco era effettivamente arrivato a destinazione, ma all’interno non c’era il robot Bimby, ma una videocamera aperta a metà. In quei giorni su ebay erano arrivati messaggi di altri clienti che comunicavano di essere stati truffati, ai quali si era aggiunta la cliente cremonese. Un anno dopo l’imputata era stata interrogata dai carabinieri di Foggia ai quali aveva fornito tre versioni dei fatti: prima aveva negato di possedere una carta pay, poi aveva detto di non averla mai utilizzata e poi che l’aveva smarrita. Aveva raccontato di averla bloccata, ma di non aver mai sporto denuncia di smarrimento. A processo, l’imputata era difesa dall’avvocato Luca Curatti, secondo il quale nella vicenda mancava l’elemento soggettivo degli ‘artifizi e raggiri’ che solitamente contraddistinguono il reato di truffa. Per la difesa, al più avrebbe potuto trattarsi di un problema di “inadempimento commerciale”, che configura sì una situazione illecita, ma che si inquadra in materia di diritto civile. Il giudice, invece, ha ravvisato il reato penale di truffa. Ora si attende il deposito della motivazione della sentenza.
Sara Pizzorni
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