Rifiuti in via Nuvolone, il Comune ammette: 'Problemi legati ad alcuni residenti'
La raccolta differenziata in alcuni condomini Aler di via Panfilo Nuvolone è effettivamente un problema. Adesso lo ammette anche il Comune, rispondendo ad un'interrogazione del consigliere di minoranza Maria Vittoria Ceraso.
La raccolta differenziata in alcuni condomini Aler di via Panfilo Nuvolone è effettivamente un problema. Adesso lo ammette anche il Comune, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere di minoranza Maria Vittoria Ceraso e, indirettamente, dando ragione alle tante voci critiche di residenti che lamentano come le regole minime della separazione dei rifiuti non vengano rispettate nei condomini multietnici del più ampio quartiere popolare cittadino. “La nota dolente – scrive nella risposta l’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini – non riguarda l’uso corretto dei box ma come i residenti svolgono la raccolta differenziata. Coloro che risiedono in tale condominio (i civici 2, 4 e 6) sono stati più volte richiamati dal gestore stesso ed anche dagli agenti ambientali, che hanno potuto verificare durante i sopralluoghi le modalità con cui viene svolta la raccolta differenziata. I rifiuti vengono spesso conferiti in modo errato ed i comportamenti messi in atto dagli inquilini non aiutano a mantenere ordinati e decorosi i locali adibiti alla raccolta”. Naturalmente, prima di iniziare il porta a porta, il Comune aveva svolto una capillare azione di informazione in varie lingue. “Visto che si creano ancora alcune criticità – assicura Manfredini – si intende riprendere il percorso già avviato attraverso una campagna di informazione e sensibilizzazione presso il quartiere Cambonino”, distribuendo ulteriore materiale multilingue.
Che molto lavoro sia ancora da fare (ma a brevissimo arriveranno i ‘tutor condominiali’, nel nuovo sistema di gestione degli alloggi Erp) lo dimostra anche la testimonianza di una residente arrivata via mail in redazione. Oltre ai problemi vicinato si parla proprio del problema spazzatura: “Quando assegnate le case ai rom – afferma la residente del Cambonino rivolgendosi agli amministratori – dovreste spiegare loro che non si può trapanare e martellare ogni sera fino a mezzanotte, che non si può mettere un tavolo sul pianerottolo, dove ci abitano altre tre famiglie, e pranzare con tutti i membri dell’accampamento dove vivevano prima, che la spazzatura va divisa e messa nei contenitori e non lanciata per terra mentre passano, che è vietato giocare a pallone negli appartamenti e fare gol contro la porta d’entrata. Tutti sono capaci di consegnare un mazzo di chiavi e girarsi dall’altra parte ignorando i problemi che creano. E’ ora che cominciate a fare il vostro lavoro con coscienza e smetterla di ghettizzare un quartiere (…)”.