Cronaca

Alpini nuovamente al lavoro contro le scritte: 40 edifici da ripulire

Firmato l'accordo di collaborazione tra Comune e penne nere: si comincia con i muri di S.Maria della Pietà.

Volontari dell’associazione Alpini di nuovo al lavoro e stavolta in maniera organica, per garantire il decoro urbano dei palazzi pubblici cittadini, notoriamente nel mirino dei vandali. E’ stato rinnovato l’accordo di collaborazione che già in passato aveva portato gli Alpini ad adoperarsi per la ripulitura dalle scritte sui muri, e stavolta in maniera più organica, visto che è stata messa a punto una mappatura capillare dei palazzi più deterioriati del centro storico e non solo. Questo censimento, reso possibile grazi all’utilizzo dei lavoratori di pubblica utilità individuati dal Tribunale, ha rivelato la presenza di ben quaranta tra palazzi ed edifici pubblici bisognosi di intervento  nel solo centro storico, di cui 25 danneggiati da graffiti. Atri 11 sono stati individuati da una prima ispezione al di fuori del perimetro delle vecchie mura, ma la mappatura non è ancora terminata ed è in continuo aggiornamento. La firma dell’accordo di collaborazione è avvenuta questa mattina in sala Giunta tra il sindaco Gianluca Galimberti e il presidente dell’associazione nazionale Alpini di Cremona-Mantova Giovanni Alchieri. Ai volontari spetterà il compito di fornire la mano d’opera, mettendo a disposizione una decina di volontari, mentre il Comune si farà carico dei materiali. Il primo edificio interessato dalla rimozione delle scritte sarà S.Maria della Pietà e il comparto del vecchio ospedale, sedi istituzionali scelte in quanto molto deteriorate e frequentate dall’utenza. Il Comune vuole infatti migliorare il proprio ‘biglietto da visita’ nei confronti di cittadini residenti e visitatori, sottolineando l’importanza del decoro urbano.

Un lavoro non semplice, quello che attende gli Alpini, che negli scorsi anni si erano impegnati ad esempio a più riprese nella ripulitura delle facciate della scuola elementare Capra Plasio, di fianco a S. Agostino. Qui, come altrove, il problema sta nella varietà dei materiali (intonaci, pietre, laterizi) che di volta in volta vengono intaccati dai vandali e che obbligano a diverse tecniche di rimozione.

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