Economia

Boom latte spot: +48% in 4 mesi. Voltini: 'Garantire un giusto prezzo per latte'

E’ boom del latte “spot” in Italia. Negli ultimi quattro mesi – spiega Coldiretti Lombardia – alla Borsa di Lodi (che è quella di riferimento nazionale) il prezzo dei carichi comprati e venduti al di fuori dei normali contratti di fornitura è salito del 48% passando da 24,74 della fine di aprile a 36,60 centesimi al litro della fine di agosto, “scollinando” i 32 centesimi lo scorso 27 giugno e raggiungendo adesso gli stessi valori dell’anno scorso quando il latte degli accordi annuali, quindi non “spot”, era pagato circa 37 centesimi al litro.

“Quella del latte “spot” e i buoni risultati di export dei nostri principali formaggi dop, come il Grana e il Parmigiano – afferma Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – rappresentano una dinamica interessante per tutta la filiera, a partire dal sistema degli allevamenti, che solo considerando la Lombardia offre lavoro a oltre diecimila persone, senza contare l’indotto e i trasporti. Dobbiamo fare di tutto per consolidare questi segnali di ripresa anche nel settore lattiero caseario”.

“Ci sono tutte le condizioni per riconoscere agli allevatori italiani un giusto prezzo per il loro latte – evidenzia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. A partire dal fatto che Lactalis in Francia ha siglato un accordo con gli allevatori per un aumento di 3  centesimi al litro. E’ tempo che anche in Italia il prezzo pagato per il latte alla stalla si adegui alle reali condizioni di mercato. Per questo chiediamo l’immediata apertura del confronto con l’industria lattiero casearia italiana e con Lactalis Italia, per discutere un prezzo che riconosca il valore del latte italiano, visto che oggi il prezzo alla stalla non copre nemmeno i costi di produzione”.

Lactalis in Italia opera con i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cademartori, è il primo gruppo lattiero caseario nel mondo con un fatturato complessivo di 16 miliardi, che in Italia sviluppa un giro d’affari per 1,4 miliardi di euro con una quota di mercato complessiva nel settore lattiero caseario del 23,4 per cento in volume, mentre acquista circa l’8 per cento del latte italiano. Detiene il 33 per cento del mercato italiano del latte a lunga conservazione, ma la quota sale al 34 per cento nella mozzarella, al 37 per cento nei formaggi freschi e arriva addirittura la 49,8 per cento nella ricotta, solo per citare alcuni esempi.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...