Cronaca

Caserma Manfredini: farne cittadella sicurezza costa dai 10 ai 13 milioni

Accordo bipartisan sulla necessità di recuperare la caserma Manfredini come cittadella della sicurezza. Oggi in consiglio comunale è stata discussa una vecchia mozione di Federico Fasani (Ncd), emendata dal gruppo Pd, con il risultato di un voto quasi unanime: 23 a favore e solo due astenuti (lega Nord). Il progetto denominato “cittadella della sicurezza” era già stato oggetto di una mozione di Fasani, volta ad impegnare la Giunta a proseguire nel processo di riqualificazione dell’area urbana su cui sorge la caserma Manfredini. “Il progetto – afferma Fasani nella nuova mozione –  è assolutamente attuale poiché un miglioramento delle condizioni di lavoro delle Forze dell’ordine sicuramente favorisce il contrasto al crescente ed inarrestabile degrado dovuto all’aumento della criminalità a Cremona; da più parti giunge la minaccia di un utilizzo dell’immobile per fini diversi da quelli secondo i quali era stato impostato il progetto “cittadella della sicurezza”; tutto ciò premesso il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta: a proseguire nello sviluppo di tale progetto; ad escludere l’utilizzo di tali immobili per funzioni diverse da quelle compatibili con il progetto in fase di studio escludendo, ad esempio, la possibilità di convertire tali immobili a centro di accoglienza per profughi”.

L’emendamento presentato da Rodolfo Bona, capogruppo Pd, sostanzialmente accoglie tutto, modificando soltanto la parte finale, quella che cita espressamente l’ospitalità ai profughi, frase sostituita da “funzioni coerenti e urbanisticamente compatibili con il progetto citato”.

Dal canto suo l’assessore al Territorio Andrea Virgilio ha ricordato l’approccio che l’Amministrazione ha sempre tenuto sul futuro della caserma Manfredini, quello di dare continuità alla funzione di questo immobile e dell’ampia superficie sulla quale si estende, con tutte le cautele del caso trattandosi di un bene di proprietà del Ministero della Difesa, anche se sottoposto al federalismo demaniale, percorso supportato dalla Prefettura. “Si è dunque proceduto a piccoli passi – ha continuato Virgilio –  vi è stata anche un’interlocuzione diretta con il ministro della Difesa e si è quindi formata una sorta di task force composta da rappresentanti del Governo e del Demanio Civile. Vi sono stati dei sopralluoghi nel 2015, ai quali ha fatto seguito un percorso che ha visto assumere il ruolo di facilitatore dei processi con tutti i soggetti coinvolti. Si è trattato di un percorso sfociato nell’ipotesi di due progetti, tenendo conto che si tratta di un bene comunque vincolato dal punto di vista storico ed architettonico. La prima soluzione prevede l’abbattimento di alcuni edifici esistenti, di epoca recente, in modo da ricavare un’area sulla quale realizzare strutture nelle quali collocare Prefettura, Questura e Polizia Stradale, mantenendo la parte principale quale sede del Comando dei Carabinieri. Tale operazione avrebbe un costo di 13 milioni di euro. La seconda soluzione prevede invece di riqualificare l’esistente che si presenta in buono stato e, in tale caso, il costo sarebbe di 10 milioni e 300 mila euro; in questo modo vi sarebbe per lo Stato una diminuzione delle locazioni passive che permetterebbe di investire tali somme nel ripristino della caserma. Si andrebbe comunque ad occupare un luogo ora vuoto, tenendo conto che non è più tempo di opere faraoniche ma di collaborazioni con soggetti pubblici e privati. E’ infatti importante confermare la linea della qualità per quanto riguarda il costruito nel centro storico”. La mozione, così come emendata, secondo l’Assessore permette di tenere la “barra diritta” e di blindare il percorso intrapreso, sperando che con il tempo tale importante partita per la nostra città si sblocchi.

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