Cronaca

Sanità, criticità nell'Ats a un anno da riforma. L'addio dei primari in ospedale

L'ex sede Asl di Cremona di via S.Sebastiano e il cup dell'ospedale maggiore

Sta per concludersi il primo anno di riforma sanitaria varata dalla regione Lombardia, quella che istituito la nuova Ats (ex Asl) Valpadana, con Cremona e Mantova unite e la creazione delle nuove aziende socio sanitarie (ex aziende ospedaliere). A pochi giorni dalla fine dell’anno, restano molte criticità organizzative soprattutto nell’Ats, dove il processo di riorganizzazione delle funzioni ha portato ad un rimescolamento del personale con notevoli disagi per gli addetti (anche 50 chilometri da percorrere per raggiungere il posto di lavoro) ma anche con ripercussioni sui servizi. Per ora i sindacati non escono allo scoperto, in attesa del responso della regione al Piano di organizzazione aziendale, la cui approvazione (ammesso che venga approvato) dovrebbe avvenire a giorni. Di certo, il possibile arrivo di Salvatore Mannino (ora direttore sanitario all’Asst) al ruolo di vertice dell’Ats (l’attuale, Aldo Bellini è destinato ad altro incarico a Milano) viene auspicato da molti.

L’approvazione del piano è attesa anche nell’Asst, dove però non si registrano picchi di malcontento del personale come nell’Ats. Tra le novità, l’accorpamento di alcune unità operative, ad esempio terapia intensiva e anestesia, che avranno quindi un unico primario e la Breast Unit che diventerà Unità multidisciplinare di patologia mammaria. In questo quadro, restano 11 le unità operative senza primario e con medici che fanno la spola con Casalmaggiore e a volte anche con l’ospedale di Mantova. Prossimo alla nomina a seguito di concorso è il primario di pediatria, una delle eccellenze dell’ospedale con la creazione di un vero e proprio ‘polo’ per le nascite con terapia intensiva neonatale: ad arrivare a Cremona dovrebbe essere un medico di Parma.

Ma per un dirigente medico che arriva, altri se ne vanno definitivamente: è il caso di Francesco Lanza, già in aspettativa da giugno dall’incarico quinquennale di primario di Ematologia, dal 13 dicembre formalmente dimessosi, avendo superato il periodo di prova all’Ausl di Ravenna quale vincitore di una procedura selettiva per il medesimo incarico. Lanza era in carica a Cremona da febbraio 2012, dirigente di struttura complessa. In Romagna è al lavoro presso il presidio ospedaliero di Ravenna – Faenza – Lugo. Un compito di prestigio, per il medico di origini ferraresi che, nella presentazione pubblica di qualche mese fa, annunciava di voler far diventare il reparto di Ematologia dell’ospedale di  Ravenna un centro europeo nazionale ed europeo per trapianti da cellule staminali.

A Cremona quindi restano scoperti oltre a pediatria ed ematologia, anestesia, Breast Unit, radioterapia e medicina nucleare, medicina interna, cardiologia, radiologia, terapia intensiva, riabilitazione e chirurgia generale di Oglio Po. Tra i pensionati più noti, i medici Paolo Bodini, Salvatore Pirelli, Alberto Bottini, Ines Caffaro. I prossimi bandi per individuare i nuovi primari dovrebbero essere quelli di radiologia e di chirurgia.

g.biagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...