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Sport per l'inclusione, finanziato il progetto 'Mi gioco la possibilità'

La rete cremonese dello sport inclusivo, cresciuta negli ultimi anni intorno al progetto ExSportAbile promosso dal Comune di Cremona, è stata nuovamente premiata a livello regionale. Il progetto Mi gioco la possibilità, presentato sul bando Sport di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, è stato approvato e finanziato con 55.966 euro per realizzare attività di promozione della pratica sportiva rivolte a bambini e ragazzi con disabilità o a rischio di disagio per situazioni sociali, famigliari o economiche.

Attraverso tale progetto si vuole agevolare la partecipazione ad attività sportive con finalità educative e di socializzazione, sia in orario scolastico che in orario pomeridiano. L’avviamento a queste attività prevede una collaborazione con le scuole e con le agenzie educative che gestiscono servizi di doposcuola, oltre all’impegno diretto delle società sportive coinvolte. Sono inoltre previste azioni di formazione degli insegnanti e di sensibilizzazione delle scuole e dei genitori rispetto alle potenzialità dell’attività motoria per la crescita complessiva dei giovani.

La rete di progetto è formata da: Comune di Cremona (Assessorato Welfare di Comunità); Associazione Baskin, Asd Kodokan, Csi Cremona, Cai Cremona, Asd Canottieri Bissolati, Istituto di Istruzione Superiore Einaudi, Rugby Lions Cremona, Asd Delfini, Asd Leone Rosso, Asd Dinamo Zaist, Polisportiva Torrazzo Malagnino e Istituto Comprensivo Cremona Uno. La progettazione e realizzazione delle attività viene sostenuta anche dalla collaborazione con il Coni di Cremona, l’Ufficio Scolastico Territoriale, il Panathlon Club e le associazioni e gli enti di promozione sportiva che fanno parte della Consulta dello Sport.

Interlocutori privilegiati sono i docenti di educazione motoria delle scuole, che nella scorsa primavera sono stati coinvolti in una consultazione e hanno evidenziato alcuni nodi critici sul tema come, ad esempio, la diffusa carenza di competenze motorie di base tra bambini e ragazzi; la scarsa considerazione dell’educazione motoria da parte delle famiglie, che spesso la vedono come un passatempo, un servizio di conciliazione o un’occasione di affermazione individuale, ma ne sottovalutano le potenzialità per lo sviluppo psicofisico; la scarsa integrazione della disciplina con le altre materie scolastiche; le difficoltà economiche delle famiglie; la progressiva riduzione della pratica sportiva già a partire dagli ultimi anni della scuola media. La fascia di adolescenti che non praticano alcuna attività sportiva si colloca intorno al 30% e tra questi vi sono molti giovani provenienti da contesti svantaggiati.

“L’iniziativa – ricorda l’assessore allo Sport Mauro Platè – riprende e sviluppa le attività proposte nelle due precedenti edizioni del progetto ExSportAbile, che hanno messo al centro lo sport integrato, aperto alla partecipazione di persone disabili e non, e la costruzione di contesti inclusivi anche come modello per altri ambiti della vita sociale. A fianco di queste attività, vengono avviati percorsi inclusivi rivolti a bambini e ragazzi che hanno, per vari motivi, difficoltà ad avvicinarsi allo sport e per i quali la pratica sportiva può rappresentare un’importante occasione di benessere personale e integrazione”.

Dal canto suo Fondazione Cariplo rimarca la sua azione filantropica con la passione per l’arte, la cultura, la ricerca scientifica, il sociale e l’ambiente. In particolare si sta concentrando sul sostegno ai giovani, al welfare di comunità e al benessere delle persone, realizzando progetti insieme alle organizzazioni non profit. Dal 1991 ad oggi la Fondazione ha sostenuto oltre 30 mila iniziative donando 2,8 miliardi di euro.

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