Strade provinciali: il 28% sono ammalorate, servono 36 milioni per sistemarle

Servirebbero ben 36 milioni di euro per riparare le strade ammalorate del territorio: questa la stima per i ripristini del piano viabile sulla la rete di competenza provinciale. Una somma notevole, che sarebbe necessaria per rimettere in sesto i 248 chilometri di direttrici che risultano ammalorate, pari a circa il 28%, su una rete stradale provinciale di 883 km.

Nonostante la situazione non sia delle migliori, dunque, non ci sono tratti di strada su cui è stato necessario porre il divieto di transito a cicli motocicli a causa della scarsa sicurezza, ma sono stati posati segnali di pericolo strada deformata.

Naturalmente a preoccupare maggiormente sono ponti e viadotti. A questo proposito, la situazione più critica è quella del ponte Verdi, tra San Daniele Po e Roccabianca, chiuso al transito per lavori fino a fine giugno. “Il manufatto, lungo 2,5 km, presenta pesanti degradi strutturali che hanno determinato negli ultimi 2 anni progressive limitazioni alla circolazione che non potranno essere rimosse in assenza di interventi di ripristino, valutati in circa 10 milioni di euro” fanno sapere dall’amministrazione. Soldi che dovrebbe stanziare la provincia di Parma. ?Limitazioni in peso e in sagoma o di circolazione (Senso Unico Alternato) sono presenti anche sul Ponte sul fiume Oglio di Calvatone/Acquanegra sul Chiese sulla SP31 (lungo circa 120mt), sul Ponte sul Po della SS10 Padana Inferiore a Cremona (lungo circa 1000mt), sul ponte sul fiume Serio sulla SP12 in località Sergnano (lungo circa 100mt).

Infine, evidenziano ancora i tecnici provinciali, “interventi di ripristino conservativo su impalcato e/o fondazioni dovranno essere realizzati sul ponte sul fiume Adda a Rivolta (SP4)e sul ponte sul fiume Serio a Pianengo (SP64)”. Rimane ovviamente il nodo risorse causa tagli dello Stato, in attesa di misure ad hoc per i bilanci delle Province, a seguito della mobilitazione del 18 maggio a Roma e delle sollecitazioni nei confronti del Governo.