Ricandidatura di Galimberti: non è tutto così scontato
Per un secondo mandato, ha già manifestato l’intezione di correre. “Abbiamo progetti che necessitano di più anni per essere portati a termine”, il senso della sua ricandidatura, seppur ancora ufficiosa. Il fatto però che Galimberti non voglia ricorrere alle primarie di coalizione aggiunge al tema un elemento assai impoarnte. Insomma, il sindaco detterebbe in questo modo le regole al Partito Democratico, partito di maggioranza relativa al governo della città. O corro da solo o niente, è l’aut aut che Galimberti avrebbe posto di fronte ai democratici. Il Pd, dal canto suo, oggi, a meno di due anni dalle anmninistrative in città, non avrebbe nulla in contrario. In effetti un’alternativa a Galimberti, si sussurra a Palazzo e in via Ippocastani, non esisterebbe. Ma le cose potrebbero cambiare da qui all’appuntamento con le urne. Diamo un’occhiata alla composizione del consiglio comunale. Il gruppo Articolo 1 – Movimento Democratici e Progressisti è lì lì per formarsi in sala Quadri, sarebbe questione di mesi. E dove andrebbe a pescare? Per formare un guppo servono tre consiglieri, due forse sono già scritti: Roberto Cigala e Giancarlo Schifano. Si cerca quindi il terzo uomo. Che potrebbe arrivare, come Cigala, dal gruppo misto di maggioranza: Carla Chiappani o Renato Fiamma. Un gruppo che una volta costituitosi potrebbe lanciare la volata a Paolo Bodini per le Regionali. Non venisse eletto Bodini, e così chiudiamo il cerchio, è davvero peregrino pensare che lui stesso potrebbe chiedere in vista delle amministrative del 2019, candidandosi, le primarie di coalizione?
Simone Bacchetta