Elezioni regionali 2018: i primi nomi dei candidati del territorio
Ancora non c’è una data ufficiale per le elezioni regionali in Lombardia, anche se molto probabilmente si terranno in primavera. I due candidati maggiori pare saranno il governatore uscente Roberto Maroni e l’attuale sindaco di Bergamo Giorgio Gori, sostenuto da diversi partiti del centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle non ha ancora annunciato il proprio nome. E, mentre prende sempre più corpo l’ipotesi di un accorpamento con le politiche, iniziano anche a definirsi i profili dei candidati del territorio.
Forza Italia manda avanti il consigliere regionale Carlo Malvezzi, rientrato nel partito dopo l’esperienza con Lombardia Popolare, cremonese, ma molto presente anche sul territorio Cremasco e nel Casalasco. Una candidatura quasi scontata dopo i 5 anni trascorsi in Regione con la giunta Maroni. E a proposito di Carroccio, un altro consigliere uscente che probabilmente troveremo nelle liste elettorali sarà Federico Lena. Soresinese classe 1958, al momento nella commissione permanente ‘Attività produttive e occupazione’ in Regione.
Il Movimento 5 Stelle, attualmente, non si è pronunciato sulle elezioni lombarde. Quel che è certo è che nel mese di gennaio 2018 si terranno le “regionarie”. Inoltre, il consigliere uscente Eugenio Casalino ha dichiarato ad “Affari italiani” che la priorità per il Movimento è il programma. Quindi prima verrà steso quello, poi si potrà pensare alle liste dei consiglieri e al nome del candidato presidente.
La situazione nel centrosinistra vede, per Campo Progressista (Pisapia) la probabile corsa dell’ex senatore ed ex sindaco di Cremona Paolo Bodini uscito la scorsa primavera dal Pd ed entrato subito nella ‘corrente ulivista’. In casa Pd invece sembra ormai scontata la candidatura del segretario provinciale e assessore comunale di Crema Matteo Piloni. Ad oggi nessun cremonese del partito si è fatto avanti ma secondo voci di corridoio, starebbe valutando di presentare la propria candidatura anche Luca Burgazzi. Se dovessero esserci altri candidati si renderebbero quindi necessarie le primarie anche per il Partito Democratico.
Ambra Bellandi