Salta il summit in Regione sul disastro - treni Volantinaggio all'alba
AGGIORNAMENTO – Cancellato anche questa mattina il treno delle 8,21 da Cremona a Codogno, esattamente come era successo ieri. Una situazione che ha fatto scattare la rabbia dei pendolari, che in questo modo hanno perso la coincidenza per Milano e sono stati costretti a ricorrere all’automobile. E’ solo il primo episodio di un martedì che si preannuncia nero come tanti altri sulle linee ferroviarie della Bassa.
Proprio questa mattina un paio d’ore prima, c’era stato l’annunciato volantinaggio del Pd nelle stazioni di Cremona, Soresina, Castelleone, Casalmaggiore, una mobilitazione che vuole evidenziare il disagio delle migliaia di pendolari costretti ogni giorno a confrontarsi con un livello di servizio, quello fornito da Trenord e Rfi, ormai non più accettabile. Proprio per oggi, 23 ottobre era previsto un Consiglio regionale ad hoc sulla condizione del trasporto ferroviario in Lombardia, ma su richiesta della Giunta regionale la discussione è stata rinviata di tre settimane, al 13 novembre. “Avremmo dovuto porre al presidente Fontana tutte le nostre domande su come intenda risolvere i troppi problemi dei pendolari lombardi e per l’occasione avevamo chiamato a raccolta tutti i sindaci dei comuni interessati e il presidente della nostra provincia davanti al Pirellone, per chiedere attenzione e risposte per le linee ferroviarie del nostro territorio”, afferma il consigliere regionale Matteo Piloni.
“Guasti alle linee e ai treni, cancellazioni di corse e ripetuti ritardi. La situazione ferroviaria dei nostri territori è drammatica e in questi mesi é ulteriormente peggiorata, ormai si tratta di una vera e propria emergenza e come tale andrebbe affrontata, ma purtroppo non è cosi. L’inizio di questa settimana ne è un ulteriori prova: ritardi e cancellazioni su molte linee. I treni sono in gran parte vecchi e usurati, ma mentre tutto il resto d’Italia avrà convogli nuovi, grazie agli investimenti degli anni scorsi, la Lombardia deve accontentarsi che Ferrovie dello Stato gli presti una manciata di treni usati, alcuni dei quali addirittura “scartati” dalla Toscana che, grazie al contratto con FS, sta già ricevendo treni nuovissimi. Su Trenord la Regione ha detto che così com’è non funziona, ma dopo diverse ipotesi di trasformazione, fino a pensare di archiviarla, si è arrivati alla semplice sostituzione dell’amministratore delegato. Le cose, così, non vanno e la Regione non sta facendo nulla per migliorare davvero le condizioni del servizio ferroviario”.