Cronaca

Torna lo spettro della secca: Po a -7,25. Cia: 'Effetti del cambiamento climatico'

Si torna a parlare di fiume in secca, in un’estate che tutto sommato è sicuramente più piovosa di quella scorsa. Eppure questo non basta per il Po, che è arrivato a toccare i -7,25 metri sotto lo zero idrometrico, con valori decisamente al di sotto della media stagionale. Lo segnala Cia (Confederazione italiana agricoltori) Est Lombardia, secondo cui si registra “una situazione di sofferenza. Lo scenario non è ancora da allarme rosso, ma c’è preoccupazione in vista di un agosto che si preannuncia rovente. Il quadro non muta di molto se si osservano i dati delle altre stazioni della provincia. Esempio lampante è Casalmaggiore, che ha toccato la misura di -4.27 oggi alle 12”.

“Il tema della siccità deve tornare al centro del dibattito” spiega il presidente di Cia Est Lombardia, Luigi Panarelli. “Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti. Nei prossimi anni si dovranno studiare alternative, valutare tipi di coltivazioni che necessitino di meno acqua. La politica, poi, deve prendere delle decisioni. Devono essere le centrali elettriche o l’agricoltura ad avere la precedenza per l’uso dell’acqua?”.

In questi giorni, i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono impegnati a diffondere buone pratiche per ottimizzare l’uso dell’acqua. La regola prima è di innaffiare le colture dopo il calar del sole, siano esse a pieno campo (mais, erba medica) oppure piccoli orti e giardini. Questo, infatti, permette all’acqua di essere completamente assorbita dalla pianta, evitando l’evaporazione causata dalle temperature estive e dall’irraggiamento solare. “I bacini e i principali contenitori idrici stanno facendo il loro lavoro” commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. “Per questo è necessario aumentarne il numero”.

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