Cronaca

Sanzioni per 27mila euro a demolitore auto: reati ambientali e illeciti lavorativi

È di 27.000 euro l’ammontare delle sanzioni a carico dei titolari di un impianto di demolizione veicoli in Pieve Delmona, oltre alla denuncia alla locale Autorità Giudiziaria per il non rispetto delle prescrizioni ambientali impartite dalla Provincia di Cremona contenute nell’autorizzazione ad operare dell’impianto.
Il sopralluogo congiunto dei Reparti speciali dell’Arma ( Carabinieri per la Tutela Forestale e Carabinieri per la Tutela del Lavoro) e militari della Compagnia di Cremona si inserisce nella campagna di controlli a carattere nazionale finalizzata alla tutela delle matrici ambientali e rispetto delle norme sul lavoro con emersione del “lavoro nero”, unitamente al rispetto delle normative inerenti la Sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riguardo ai siti di gestione di rifiuti particolarmente sensibili. Scopo degli interventi anche quello di verificare l’eventuale presenza di reati a danno dell’ambiente (gestione rifiuti speciali)
All’atto del controllo all’impianto di Pieve Delmona, i militari della Stazione carabinieri Forestale Cremona hanno rilevato sostanziali violazioni al Testo Unico Ambientale (punite penalmente ai sensi dell’art 318 bis D.lgs 152/2006) relativamente alle prescrizioni impartite dalla Provincia di Cremona; rilevati inoltre illeciti ambientali in riferimento al non corretto stoccaggio dei rifiuti speciali e pericolosi derivanti dalle attività di demolizione dei veicoli. Contestualmente i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Cremona hanno accertato severe irregolarità contrattuali per cinque lavoratori addetti all’impianto oltre ad evidenze di violazioni alle normative per la sicurezza dei luoghi di lavoro.
Per un ulteriore dipendente di nazionalità Ecuadoregna, dal controllo dei militari della Stazione di Vescovato sono invece emerse irregolarità sul regolare soggiorno in Italia.
Le attività di demolizione di veicoli fuori uso e contestuale recupero o riutilizzo dei componenti e materiali da esse derivanti, sono disciplinate dalla legge e possono essere svolte unicamente da soggetti autorizzati oltreché dotati di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente. Queste attività producono rifiuti speciali pericolosi che devono essere correttamente gestiti al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale e stimolare il riciclo e recupero dei materiali risultanti.

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