Cronaca

Baby gang, Ceraso denuncia 'Fenomeno grave. Comune faccia mappatura del rischio'

Gli arresti fatti dai Carabinieri nell'ambito dell'inchiesta su Cremona Dissing

L’emergenza baby gang a Cremona è davvero finita, dopo che i Carabinieri hanno sgominato Cremona Dissing? O si tratta di un fenomeno molto più radicato nella comunità adolescenziale cremonese di quanto potrebbe sembrare? A chiederselo è il consigliere comunale Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona), che ha depositato un ordine del giorno allo scopo di “porre all’attenzione del Consiglio Comunale, del Sindaco e della Giunta il fenomeno giovanile delle baby gang, rivelatosi a Cremona in tutta la sua gravità e drammaticità l’estate scorsa quando la nostra città è stata al centro delle cronache nazionali per Cremona Dissing, un gruppo di giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni che, strutturati in branco, volontariamente hanno agito in modo violento prendendo di mira persone e tutto ciò che li circondava” sottolinea il consigliere. “Umiliazioni, denigrazioni, violenze fisiche, contro coetanei o giovani ragazzi non in grado di difendersi. Episodi ripresi, postati, pubblicati, commentati sulla pagina Instagram “Cremona Dissing”, pagina che era diventata un vero e proprio palcoscenico e attraverso la quale i componenti del branco “vivevano” rendendo direttamente pubblico il loro operato, anche come sfida aperta alle autorità e per essere rinforzati dai “mi piace” della rete che li rendeva ancora più onnipotenti”.

Vicende che, come sottolinea ancora Ceraso, “tendono a mostrare un quadro giovanile negativo, enfatizzano una realtà di ragazzi consumatori di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti, di giovani dediti ad atti di vandalismo e bullismo, attaccati allo schermo della televisione e agli smartphone, disconnessi dalla realtà che li circonda, giovani annoiati e senza prospettive future”.

Nel documento si impegnano sindaco e giunta “ad avviare uno studio finalizzato ad una mappatura del rischio di devianza attraverso un lavoro di rete tra istituzioni e associazioni con una particolare attenzione alla conoscenza e al monitoraggio del fenomeno delle baby gang nella nostra città”. Ceraso chiede inoltre che venga costituito “un tavolo permanente tra i istituzioni e associazioni, con la partecipazione di minorenni e giovani adulti, al fine di promuovere uno studio partecipato sui giovani di Cremona con l’obiettivo di elaborare la pianificazione nel breve e medio termine di un sistema di interventi in ambito di politiche giovanili, coerenti con le esigenze e le risorse del territorio, delineati ed elaborati con il coinvolgimento in primo luogo dei giovani sui quali le azioni avranno ricadute dirette, offrendo loro l’occasione di dimostrarsi cittadini attivi, responsabili e promotori di principi e valori e contemporaneamente degli stakeholders, degli operatori e dei volontari che a vario titolo lavorano con e per i giovani di questa fascia di età”.

Una realtà che mette in crisi tanto la famiglia quanto la scuola: “genitori e insegnanti hanno il diritto e la necessità di essere supportati e aiutati in quanto non devono essere lasciati soli nella gestione del loro ruolo educativo messo a dura prova in quanto spesso non si hanno gli strumenti e le strategie per gestire i casi di devianza” sottolinea ancora il consigliere. E pur apprezzando il Piano degli Interventi Comunali per il Diritto allo Studio 2019/2020 approvato nei giorni scorsi, “ritengo che la particolare gravità degli episodi messi in atto dai ragazzi di Cremona Dissing, che non hanno avuto limiti distruggendo, picchiando e causando un grave allarme sociale in tutta la città, fa sì che il loro comportamento rappresenti oggi un campanello d’allarme rispetto ad un’emergenza educativa che ha conseguenze sulla sicurezza e la serenità della nostra comunità tale per cui è necessario mettere in campo ulteriori nuove azioni e progettualità mirate e straordinarie rispetto a quelle già attivate negli ultimi anni dall’Amministrazione”.

“L’emergenza educativa a cui mi riferisco credo sia ben rappresentata anche dall’ultimo video postato da ragazzi cremonesi qualche giorno fa, che se anche non hanno commesso alcun crimine, per la violenza e volgarità del testo, l’uso delle parole e la libertà con la quale dimostrano di poter esprimere tutto ciò, ben rappresenta gli ideali e i modelli a cui si ispirano che, come comunità, non possono certamente lasciarci indifferenti”.

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