Cronaca

Mortalità in provincia, i numeri Istat fotografano un'ecatombe A Cremona +300% in un mese

Altri numeri che mostrano in maniera impressionante quanto sia grave l’emergenza sanitaria che la provincia di Cremona sta attraversando. Sono quelli forniti dall’Istat che settimanalmente raccoglie il numero dei decessi della popolazione residente in una serie di comuni campione in ciascuna provincia (per Cremona 40) e li confronta con lo stesso periodo dell’anno precedente. Gli ultimi dati pubblicati ieri confrontano il periodo 1-28 marzo 2019 con lo stesso arco temporale di quest’anno.  Spiccano, tra i comuni campione, l’incremento del 4000% di Pandino, che da 1 solo morto è passato a 41; il +2.900% di Offanengo, da 1 a 30 decessi; il +1.200% di Madignano, da 1 a 13 morti.

I tre comuni maggiori della provincia vedono incrementi di mortalità più contenuti, ma con cifre comunque altissime: quattro volte tanto a Cremona, da 78 a 311 decessi nel mese appena trascorso; ancora di più a Crema, con un incremento del 335%; e a Casalmaggiore, con +325%. I comuni più rappresentativi tra area cremonese e cremasca, sono quelli di Soncino, dove l’aumento percentuale è stato del 575%; di Soresina (+366) e Castelleone (+433%). Ma colpisce la mortalità nei comuni di piccole dimensioni, dove nomi e volti sono più facilmente associabili al vicino di casa e magari dove è forte l’incidenza degli ospiti delle case di riposo: è il caso di Stagno Lombardo, passato dai 2 decessi dell’anno scorso ai 19 di quest’anno con un aumento dell’850%. g.b.

I DATI ISTAT

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