Zona rossa per errore, Fontana: 'E' bastato presentare ricorso' Opposizioni: 'Riferisca in aula'

La Lombardia non ci sta a vedersi attribuita la responsabilità di aver inviato dati sbagliati all’Iss che hanno determinato il passaggio in zona rossa della Regione dallo scorso 15 gennaio.
E oggi, a poche ore dalla notizia del passaggio in zona arancione da domani, il presidente Attilio Fontana passa nuovamente all’attacco: “La Lombardia passa in zona arancio, è ufficiale – fa sapere dal suo profilo Facebook – Negozi aperti. Da lunedì scuole medie e superiori in presenza.
La sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique, tutte romane, ha contribuito a raggiungere il risultato. Ai professionisti della mistificazione, ribadisco ancora una volta che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard.
LE OPPOSIZIONI IN CONSIGLIO REGIONALE: SIAMO DIVENTATI LO ZIMBELLO DELLA NAZIONE, FONTANA E MORATTI VENGANO A RIFERE IN AULA – Sulla diatriba si mostra unita tutta l’opposizione al centrodestra in Consiglio regionale: “Il vaso è colmo per tutta l’opposizione del Governo di Lombardia”, affermano i capigruppo di Pd, M5S, Civici Europeisti, +Europa Radicali, Italia Viva e Azione. “L’opposizione del Consiglio regionale, il giorno dopo le lunghe ore di tensione per accertare la responsabilità di Regione sulla beffa dei parametri sbagliati su cui si era basata l’imposizione della zona rossa, chiede che il Governatore Fontana venga martedì a riferire in Aula. Dopo gli errori nella gestione dell’emergenza, ora siamo alla confusione nella gestione dei dati che ci fa pagare il prezzo, economico e psicologico, di una settimana in zona rossa. I cittadini lombardi hanno diritto ad avere la massima chiarezza su quanto è accaduto: tutto questo grava sulla pelle dei cittadini e su tutto il tessuto produttivo della Lombardia, con bar, ristoranti e imprese e scuole secondarie chiusi a causa della zona rossa. Fontana e il neo assessore Moratti devono presentarsi martedì in Consiglio e riferire su quanto accaduto. Così non è più possibile andare avanti, da traino della nazione siamo diventati lo zimbello dell’Italia, adesso basta”.