Cronaca

Lite viabilistica: pattinatori aggrediti, vittima: 'Rabbia fuori dal normale'. Una condanna

Una giornata tutta da dimenticare, quella trascorsa la mattina del 15 novembre del 2015 a Corte dè Frati, da Barbara, da sua sorella e dal fidanzato di quest’ultima. Tutto per una discussione di viabilità che ha portato a processo una coppia di coniugi: Santo, 50 anni, bresciano, e Silvia, 42 anni, cremonese. Oggi la sentenza: lui assolto dall’accusa di minacce (il pm aveva chiesto 600 euro di multa), lei condannata a quattro mesi, pena sospesa, per lesioni. Dovrà anche risarcire Barbara, parte civile attraverso l’avvocato Giovanni Benedini, in un separato giudizio civile.

Quel giorno Barbara, 47 anni, la sorella e il fidanzato stavano percorrendo la provinciale 83 e tutti indossavano i pattini rollerblade. All’altezza del cavalcavia dell’autostrada, alle loro spalle arrivava una Renault Scenic con a bordo i due imputati.

Stando a quanto dichiarato da Barbara, improvvisamente erano partiti dei forti colpi di clacson. L’autista gesticolava per farsi strada e superare il gruppo. “Io avevo risposto a tono, dicendo di aspettare che ci saremmo spostati”, aveva raccontato la donna in denuncia, e a quel punto l’auto si era fermata in mezzo alla carreggiata alle spalle del terzetto di pattinatori.

‘Tu a me che c… vuoi non me lo dici, vi dò due schiaffoni, vi rompo il muso, vi spacco la faccia’, sarebbero state le parole del conducente, che era sceso e si era avvicinato a Barbara, per poi essere raggiunto dalla moglie. La tensione era quindi salita alle stelle. La donna scesa dall’auto aveva anche cercato di sputare contro i tre pattinatori.

Dopo un’accesa discussione sembrava tutto finito, tanto che l’automobilista stava tornando alla propria auto. Ma non era stato così: la moglie, come spiegato da Barbara nel verbale di denuncia, si era messa a correre verso di lei per poi spintonarla da dietro. “Mi ha spinto con una forza inaudita, colpendomi alla schiena. La mia testa prima è andata all’indietro, dopo in avanti, e poi sono finita a terra battendo il naso e la fronte sull’asfalto. Mentre ero a terra in una pozza di sangue, lei, rivolgendosi al suo accompagnatore, gli ha detto che stavano avendo a che fare con i furbetti delle assicurazioni.

Nel frattempo la donna si è  diretta verso mia sorella spintonandola verso il guard rail, ma è caduta a terra procurandosi delle escoriazioni e perdendo gli occhiali. La situazione non è degenerata grazie all’intervento del fidanzato di mia sorella. Gli aggressori hanno agito con una rabbia fuori dal normale”.

Sul posto erano poi intervenuti ambulanza e carabinieri.

Per Barbara era stato necessario ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale. L’aggressione le è costata un ‘trauma facciale con frattura delle ossa nasali, trauma contusivo del gomito destro e trauma distorsivo del rachide cervicale’. In seguito alle lesioni riportate, la donna aveva anche dovuto essere sottoposta ad un intervento chirurgico al naso. Prognosi di 30 giorni.

Sara Pizzorni

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