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Il Festival della Fotografia Etica
approda al Paf di Cremona

Un momento dell'edizione 2020 a Lodi

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi, manifestazione di respiro ormai nazionale, approda a Cremona già da quest’anno. E’ stato infatti firmato nei giorni scorsi il protocollo di intesa tra il Comune di Cremona e il Gruppo Fotografico Progetto Immagine di Lodi, “finalizzato alla progressiva strutturazione di un segmento cremonese del Festival della Fotografia Etica”.

L’iniziativa prenderà il via, quindi, già dal prossimo Porte Aperte Festival, con il nome di “Festival della Fotografia Etica – la fotografia che parla alle coscienze”.

Come si legge nel documento, questa nuova collaborazione avrà, tra le proprie priorità, “anche la costruzione di iniziative che coinvolgano il tessuto sociale e culturale locale, le associazioni ed i gruppi già operativi sul territorio cremonese nell’ambito del linguaggio fotografico, nell’ottica del coinvolgimento dei cittadini, della valorizzazione delle risorse locali e della promozione turistica e artistica della città”.

L’edizione del 2021 sarà una sorta di progetto pilota, primo passo verso una più strutturata collaborazione che, già nel biennio 2022-2023, porterà all’allestimento di un vero e proprio segmento del festival a Cremona, con l’ipotesi di costituire uno specifico award cremonese, da promuovere a scala internazionale.

Tra gli obiettivi da perseguire, quello di “supportare la comunità del fotogiornalismo internazionale, avvicinando il grande pubblico a contenuti di rilevanza etica, utilizzando la fotografia come strumento di comunicazione e conoscenza”, ma anche di “porre al centro dell’attenzione l’uomo contemporaneo, con le sue vicende pubbliche e private, le sue piccole e grandi storie, i fenomeni sociali, i costumi, le civiltà, le grandi tragedie e le piccole gioie quotidiane”.

Ma si vogliono anche valorizzare le emergenze storico architettoniche di Cremona, utilizzando per gli appuntamenti del Festival anche spazi aperti non abitualmente utilizzati per manifestazioni culturali e di norma poco fruiti della città, recuperandone la storia e l’attrattività.

Laura Bosio

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