Cronaca

Violentò e minacciò studentessa
16enne. Sei anni all'imputato

Sei anni di reclusione e come risarcimento danni una provvisionale di 25.000 euro per la parte civile. Questa la decisione del collegio dei giudici che ha ritenuto l’imputato, il 30enne Lucian Costantin Hosu, colpevole di violenza sessuale nei confronti di una studentessa all’epoca dei fatti di 16 anni. Per l’uomo, il pm aveva chiesto una pena di nove anni. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni. Soddisfazione per la parte civile, rappresentata dall’avvocato Jennifer Bertuzzi, del foro di Brescia.

La vittima era arrivata in Italia dalla Romania per passare le vacanze e per trascorrere un pò di tempo con sua nonna che viveva in provincia di Cremona. Ma l’idea era anche quella di restare: Maria (nome di fantasia),  voleva infatti approfittare della sua permanenza in Italia per proseguire gli studi. A Cremona voleva sostenere un esame per poter accedere al liceo.

Ed è stato proprio in questo periodo, a partire dal giugno del 2016, che aveva trovato ‘l’orco’ dentro casa. Lucian è il figlio dell’amica della nonna di Maria che l’aveva ospitata in città per evitare di farla andare avanti e indietro dalla provincia. L’uomo aveva costretto la minore a subire rapporti sessuali completi sotto la minaccia di un coltello, che teneva sul comodino, intimandole di non dir nulla alla sua famiglia.

La nonna di Maria conosceva bene l’amica. Aveva dapprima lavorato con lei e poi i rapporti si erano consolidati, anche con varie visite e pranzi domenicali. Quando la nonna era stata costretta a tornare in Romania per via di adempimenti burocratici relativi ai documenti, aveva affidato la nipote all’amica, che viveva a Cremona con il figlio. Lì Maria avrebbe potuto continuare a studiare per prepararsi all’esame.

Tutto bene fino a quando la ragazza non aveva più risposto al telefono o trovava strane scuse. Poi quel messaggio sconcertante: ‘Nonna, non chiamarmi perchè sono minacciata. Ammazzano me e anche voi’, riferito alla nonna e alla mamma della ragazza, in quel periodo entrambe in Romania.

A quel punto la mamma aveva fatto rientro in Italia e alla fine, Maria, spaventata e in lacrime, le aveva spiegato cosa stava vivendo. La ragazza, portata poi in ospedale, dove era stata ricoverata una settimana, e poi dallo psicologo, aveva raccontato di essere stata costretta a subire più volte rapporti sessuali completi da parte dell’imputato, prima nella casa dove lui viveva con sua mamma, e poi in un’altra abitazione dove stava da solo.

A detta della minore, l’uomo, che aveva più volte abusato di sostanze alcoliche, l’aveva anche minacciata, intimandole di non dir nulla, altrimenti avrebbe ammazzato sia lei che i suoi famigliari.

La giovane era poi rientrata in Romania.

Sara Pizzorni

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