La mappa delle varianti sul territorio,
Vezzosi: "Monitoraggio costante"
Le varianti fanno paura, anche in provincia di Cremona, dove il monitoraggio attento messo in campo da Ats ValPadana sta mettendo a fuoco un’infiltrazione, fortunatamente per ora molto moderata, di diversi ceppi di Covid. Tre sono i casi individuati in merito alla variante Delta (ex indiana), quella che attualmente preoccupa di più e che ha comportato, in Inghilterra, un nuovo restringimento delle misure. Ma non c’è solo quella. Sette sono quelli di variante sudafricana e 16 di nigeriana, che però non preoccupa particolarmente. Nessun caso, invece, di quella brasiliana. La variante inglese resta, per ora, ancora quella predominante.
“Attualmente di default genotipizziamo tutti i tamponi degli under 20, che sono la coorte meno vaccinata e quindi quella dove il virus circola maggiormente” spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’Uos Prevenzione Malattie Infettive dell’Ats ValPadana. “Inoltre genotipizziamo i casi di re-infezione, ossia i soggetti che già avevano contratto il Covid e si riammalano, nonché i possibili fallimenti vaccinali, particolari focolai in cui si riscontrano più di una positività, e i rientri dall’estero”.
Dai controlli fatti sono così emersi i tre casi della variante Delta, “di cui uno era stato isolato già in aereoporto e non è quindi più rientrato in città finché non ha avuto tampone negativo, mentre per gli altri due è stata riscontrata una positività di cui non siamo riusciti a individuare la fonte: non avevano alle spalle storie di viaggio, e facendo una ricerca tra i loro contatti a ritroso nei 14 giorni precedenti non abbiamo riscontrato nulla di rilevante, ma abbiamo messo comunque tutti in isolamento fino a tampone negativo”.
Per quanto riguarda la variante sudafricana, “è stato recentemente trovato un focolaio che ha coinvolto un nucleo familiare di Acquanegra Cremonese, sette persone in tutto” continua Vezzosi. “Anche in questo caso abbiamo messo in isolamento tutti i loro contatti. Questo tipo di variante preoccupa, in quanto, come per quella Delta, i vaccini si rivelano un po’ meno efficaci”. Per quanto riguarda la variante brasiliana, invece, nessun caso per il momento nel nostro territorio. C’è infine quella nigeriana, che “non desta preoccupazione, in quanto non ha dimostrato maggiore contagiosità rispetto alle altre. I casi sono stati per ora 16, in diversi comuni”.
Naturalmente l’allerta è molto alta: “Se guardiamo la curva dei contagi in Inghilterra qualche preoccupazione c’è, tanto che le autorità inglesi hanno posticipato l’allargamento delle aperture” spiega Vezzosi. “Del resto sono passati da 1000 a 8000 casi in poche settimane. E in India sappiamo tutto quello che è successo. Insomma, credo che sia giusto essere molto prudenti. Non sono dell’idea di richiudere tutto, però è bene che le persone abbiano molto senso di responsabilità. Innanzitutto è indispensabile vaccinarsi con entrambe le dosi, in quanto uno studio inglese dimostra che una dose sola non è efficace contro la variante Delta. In secondo luogo non bisogna mai smettere di seguire le norme preventive: distanziamento e mascherina”.
Laura Bosio