Cronaca

Città Creative Unesco
Cremona non ce l'ha fatta

La recente rappresentazione dell'Orfeo per il festival Monteverdi
Non c’è Cremona, nel breve elenco delle “Città Creative” Unesco comunicato nei giorni scorsi  dalla commissione nazionale Unesco. Cremona si era candidata per la categoria Musica, che in questa tornata  non è stata presa in considerazione: nove in tutto le categorie disponibili ma solo due quelle andate a buon fine. La città di Modena è stata prescelta per la categoria Media Arts; Como per l’Artigianato e l’arte popolare: entrambe concorrono adesso alla selezione conclusiva dell’Unesco, che si terrà a Parigi in ottobre, per entrare nella Rete delle Città Creative, attualmente composta da 246 città in un’ottantina di Paesi nei cinque continenti. In Italia, al momento, le città creative sono undici.

Al Comune di Cremona non è ancora stato comunicato nulla di ufficiale. “So che quest’anno non hanno scelto nessuno per la categoria musica, nella quale Cremona era candidata, considerata la varietà e la ricchezza delle iniziative che ci caratterizzano in questo campo”, afferma Luca Burgazzi, assessore alla Cultura. Musica colta, dal tradizionale festival Monteverdi, all’opera, al nuovissimo progetto di alta formazione musicale della fondazione Stauffer ma anche espressioni musicali per il vasto pubblico, con il ritorno dei concerti in piazza del Comune, quelli a porta Mosa, per arrivare al concerto finale di Back To School con Francesca Michielin, tanto per fare qualche esempio della vitalità di Cremona, in questo periodo, nel campo musicale.

Della candidatura di Cremona si era avuto notizia lo scorso marzo quando la Giunta aveva istituito un team interno per seguire le varie fasi. Una candidatura strettamente correlata al riconoscimento Unesco per la liuteria, oltre che alla riqualificazione in corso di palazzo Grasselli come sede del Conservatorio, per la quale era stato chiesto un nuovo contributo tra gli Emblematici maggiori della fondazione Cariplo.

“Sono rare le Città Creative UNESCO correlate ad Elementi iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale”, si legge nella delibera. ” Ove una tale correlazione esiste, il beneficio che la Città Creativa e l’Elemento riguardati ne traggono è reciproco, conseguendone la perpetuazione dell’interesse pubblico per l’Elemento e la continuità della pratica e della trasmissione dello stesso, un aspetto recentemente sottolineato anche dalla Banca Mondiale per la valutazione economica del Patrimonio Culturale Immateriale correlato alle Città Creative”.

L’obiettivo del Network delle Città Creative Unesco è promuovere conoscenza, cooperazione e progetti tra le città che hanno identificato nella cultura e nella creatività i propulsori del loro sviluppo. Le parole d’ordine sono collaborazione, condivisione di conoscenze e buone pratiche, confronto, progettazione, valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. gb

 

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