Cronaca

Carenza medici di base, sì a 2
ordini del giorno: "Interventi"

Consiglio comunale compatto, con qualche astensione (Forza Italia e Fratelli d’Italia) sulla necessità di attivare una serie di azioni volte a potenziare la medicina territoriale, contro la carenza ormai sistemica di medici di base sul territorio cremonese e dell’Ats Valpadana, dove i posti vacanti risultano essere 117. Due gli ordini del giorno votati (e approvati) sul tema, presentati rispettivamente da Alessandro Zagni e Roberto Poli, per chiedere alla Giunta di agire con la Regione e presso il Governo per mettere in atto una serie di azioni volte a trovare soluzioni utili a risolvere il problema. 

Tra le richieste di Zagni, da fare al ministero per la Salute, di “incrementare i finanziamenti per le borse di studio, di anticipare la fine del corso di formazione 2018/2021 – previsto attualmente a marzo 2022; di rivedere l’Accordo Collettivo Nazionale in funzione di una premialità; di incentivare il lavoro in equipe con professionisti sanitari e prevedere forme di sostegno all’utilizzo di strumenti quali la telemedicina; di aumentare la quota di assistiti per i medici in formazione al terzo anno da 650 a 1.000 mantenendo la borsa di formazione; di semplificare l’accesso agli ambiti carenti di medici già in possesso di specializzazione/soprannumerari che volessero intraprendere la carriera MMG; di valutare una rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina tale da soddisfare le esigenze derivanti alle attuali carenze”.

In aggiunta, ci sono quelle di Poli, che chiede di “valutare insieme ad Ats Val Padana, Regione Lombardia, Anci la possibilità di azioni correttive quali: “prevedere incentivi economici per i medici che siano disposti a operare negli ambiti più svantaggiati; realizzare accordi tra comuni e regione (e laddove possibile tra Regione ed Aler) per la messa a disposizione di spazi pubblici a titolo gratuito o con affitti moderati al fine di favorire la scelta dell’ambito da parte del medico fornendo tali informazioni già in fase di bando; di elevare il numero di borse di studio ed il relativo importo per la formazione dei medici di medicina generale; di strutturare per i giovani medici incarichi che possano prospettare la stabilizzazione e quindi un investimento personale in un determinato ambito; di semplificare ai cittadini la procedura di scelta e revoca del medico attivando convenzione con farmacie, uffici postali e comuni; di promuovere la costituzione delle Case della Comunità nelle zone più carenti di medici, stanziando i fondi necessari per l’assunzione del personale sanitario multidisciplinare dedicato alle stesse e garantendo il rapporto di una struttura ogni 50.000 abitanti”.

Richieste che anche il sindaco, Gianluca Galimberti, ha valutato importanti, evidenziando come il problema non sia “solo nazionale, e lo ha riconosciuto anche la Regione Lombardia, secondo cui lei stessa ha investito meno di Veneto ed Emilia Romagna. Ed è la regione con più medici che hanno oltre 1500 pazienti. 

Dall’altra parte c’è un sistema di accesso alla formazione che non funziona. Qualcosa si sta facendo, ma non è sufficiente, sebbene la direzione sia giusta”.

Ma a livello territoriale, si sta già lavorando sul tema, e soprattutto sul potenziamento della medicina territoriale: “E’ stato recentemente siglato un accordo con Regione e Ats che credo possa essere fruttuoso. Un protocollo che non riguarda solo il progetto del nuovo ospedale, ma che prevede anche il più generale tema della medicina territoriale. Anche il tema di viale Trento Trieste è fondamentale e non si tratta solo del recupero di un immobile, ma dell’estensione di un grande progetto di sanità territoriale.

Il consiglio di oggi rappresenta un punto importante, perché l’amministrazione gioca un ruolo da protagonista in questa partita e vuole farlo sempre di più perché si parla dello sviluppo della comunità e della salute” conclude Galimberti. lb 

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