Economia

Crotti: "Nel 2021 agricoltori messi
a dura prova, ma hanno reagito"

Il bilancio di fine anno del presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Agricoltori di Cremona: "Molti settori in difficoltà, ma sono stati garantiti elevati standard qualitativi e produttivi". Nel 2021 la federazione regionale ha vissuto il cambio di direzione e acquisito una nuova sede

Riccardo Crotti

“Sono stati dodici mesi difficili quelli trascorsi in questo 2021 – ha detto il presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Agricoltori di Cremona, Riccardo Crotti, nel tracciare un bilancio dell’anno – e siamo pronti per affrontare le prossime sfide che ci attendono”. Ovviamente la pandemia è stata il peggior nemico degli agricoltori: “L’anno appena trascorso ha messo a dura prova tutto il comparto agricolo lombardo e le nostre aziende agricole hanno dimostrato non solo di saper reggere l’urto economico, ma anche una spiccata volontà per affrontare le difficoltà con nuove idee e spirito di sacrificio. Durante i difficili mesi del lockdown e quelli successivi con molte restrizioni – ha continuato Crotti – siamo riusciti ad assicurare un altissimo livello sia produttivo sia qualitativo, senza mai far mancare sulle tavole dei consumatori il cibo made in Italy”.

Ma la sfide non si possono riassumere solo nelle conseguenze legate alla pandemia: “I nostri soci hanno dovuto sopportare tante altre difficoltà, tra cui soprattutto l’aumento dei costi di produzione a cui non ha fatto seguito un innalzamento del riconoscimento economico, come dimostrano le lunghissime trattative sul prezzo del litro di latte alla stalla”. Confagricoltura Lombardia, grazie ad una intermediazione dei suoi rappresentanti, è sempre stata a disposizione per un confronto continuo: “Siamo stati forti sostenitori della necessità di dialogare con tutti gli attori della filiera per cercare di ottenere un sistema di determinazione che tuteli maggiormente i produttori di latte alimentare, in periodi come gli attuali in cui i riconoscimenti economici non sono assolutamente in grado di coprire i costi di produzione ed oggi finalmente ci sono le condizioni affinché i nostri allevatori possano vedersi riconosciuto un  prezzo più equo. L’accordo interprofessionale raggiunto con la mediazione del Ministero e il coinvolgimento dell’assessore regionale Rolfi pone le basi per l’introduzione di un algoritmo di calcolo dei livelli minimi di sostenibilità dei costi di produzione che è efficace e gestito da soggetti terzi come Ismea o l’Università. In questi giorni registriamo il parere positivo dell’Autorità che si occupa dell’Antitrust in quanto non sono stati riscontrati impedimenti che possano bloccare l’attuazione dell’accordo sottoscritto tra le parti. Ora – ha continuato il presidente – manca solamente la volontà di agire e dare sostanza alle parole”.

Anche nei settori suinicolo, avicolo e cerealicolo la rappresentanza sindacale guidata da Crotti ha dovuto far sentire la propria voce: “I rapporti con l’Europa e con la politica nazionale e regionale sono sempre stati attivi e fondamentali per portare all’attenzione delle istituzioni i problemi degli allevatori e degli agricoltori. Abbiamo superato un periodo fortemente negativo per la suinicoltura con valori nelle quotazioni inadeguate nella prima parte dell’anno e solo verso l’autunno l’andamento negativo ha registrato una fase di timida inversione. A ciò si aggiungono le forti preoccupazioni determinate dalle vicende delle scelte dei ceppi genetici per la selezione degli animali destinati al circuito delle produzioni tutelate, su cui è intervenuto pesantemente il ministero”.

“Inoltre – ha continuato Crotti -, questa ultima parte dell’anno ci ha riportato indietro nel tempo con il riproporsi dell’influenza aviaria che sta dilagando nel nostro territorio, creando danni ingentissimi al settore e da cui sarà difficile la ripartenza senza un determinato e rapido intervento di sostegno ad una delle filiere produttive che rendono il paese autosufficiente dal punto di vista alimentare”.

Il presidente di Confagricoltura Lombardia ricorda inoltre le ripercussioni sul sistema agricolo delle variazioni climatiche che hanno comportato pesanti effetti negativi sulle attività: “Si pensi alle gelate tardive primaverili, alle devastazioni prodotte dal vento e dalla grandine che hanno compromesso interi raccolti in diverse aree del territorio. Abbiamo bisogno di un cambio di passo per  reggere l’urto economico di tutte queste situazioni – ha affermato Crotti – e per far ciò siamo a disposizione per proporre idee e progetti concreti per ottimizzare al massimo l’utilizzo delle risorse del Psr e del Pnrr che potranno davvero dare slancio a tutti i comparti agricoli della nostra regione”.

Confagricoltura Lombardia ha vissuto inoltre nel 2021 il cambio della direzione (Stefano Zuliani ha preso il posto di Umberto Bertolasi), l’acquisto di una nuova sede e la riorganizzazione della struttura sulla base di nuove progettualità: “Vogliamo essere sempre più attenti alle esigenze degli agricoltori e delle Unioni provinciali, incidendo sulle decisioni legislative e sull’opinione pubblica, salvaguardando il principio della sostenibilità ambientale e delle imprese. Con l’occasione – ha concluso il presidente della Libera – auguro a tutte le famiglie dei nostri agricoltori una fine dell’anno serena e confermo la nostra presenza a fianco dei soci in tutte le sfide del prossimo futuro”.

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