Cronaca

Politiche educative, si lavora su
integrazione nella fascia 0-6 anni

Si rafforza la lunga tradizione di servizi educativi per l’infanzia a Cremona, con la costituzione di un vero e proprio sistema integrato tra le diverse istituzioni che si occupano di scuola, non solo in città, ma abbracciando tutta l’area dell’ambito cremonese, i 48 Comuni dell’Azienda sociale. L’importanza della formazione nella fascia d’età 0 – 6 anni è stata al centro del convegno di sabato scorso in seminario, organizzato dal settore Politiche educative del Comune, “Zerosei, come ti vorrei”. Hanno condiviso esperienze e avviato un lavoro comune il provveditore Filomena Bianco, Sergio Canevari, presidente Adasm Fism, l’insegnante Alex Severgnini, i dirigenti Roberta Balzarini, Pietro Bacecchi, Daniela Manzia, Francesco Camattini; hanno portato l’esperienza mantovana l’assessore Serena Pedrazzoli, il dirigente Massimo Mazzoli, il pedagogista Nicola dal Maso.
Relatori di spicco, Chiara Saraceno, co-coordinatrice di Alleanza per l’Infanzia e honorary fellow al Collegio Carlo Alberto di Torino e Susanna Mantovani, presidente della commissione nazionale per il Sistema Integrato di educazione e istruzione, professore onorario di Pedagogia Generale e Sociale
all’Università degli Studi di Milano Bicocca.
“Il Convegno di sabato – spiega l’assessore alle Politiche Educative Maura Ruggeri – che ha visto una grandissima partecipazione di educatrici ed insegnanti di servizi educativi e scuole infanzia pubblici e privati, costituisce un importante punto di partenza per un nuovo percorso di lavoro comune che tuttavia muove da un’esperienza già consolidata soprattutto nel comune capoluogo che ha il compito di coordinare e mettere in rete un’offerta educativa più vasta, anche quella non intercettata dalle collaborazioni fino ad oggi attivate, estesa anche all’ambito del distretto.
Per quanto riguarda la città, l’offerta 0/6 rilevata dal documento del Piano comunale diritto allo studio 21/22, è certamente soddisfacente e testimonia la presenza di un’offerta pubblica e privata articolata”.

Per il segmento 0 – 3 anni a Cremona il numero dei posti disponibili in termini di ricettività massima in rapporto all’utenza potenziale che è pari a 1.501 bambini (comprendendo i bambini da 0-2 anni nati fino al 1/1/2021) rappresenta nel 2021 il 37,04%, superando l’obiettivo di Lisbona del 33% fissato nel 2002 dai paesi europei.
Per la fascia 3 – 6 anni, il numero degli iscritti a settembre 2021 in rapporto all’utenza potenziale di 1.599 bambini (comprendendo i bambini da 3-5 anni nati fino al 1/1/2021) rappresenta il 96,43%.
Pur essendo un dato elevato dal punto di vista quantitativo emerge sempre di più nei servizi per l’infanzia, ma non solo, un contesto di povertà̀ educativa e di fragilità delle famiglie che richiede grande attenzione a livello di formazione del personale e di organizzazione dei servizi.

Ma il convegno ha fatto emergere una grande disparità tra il capoluogo e il resto del distretto cremonese: come ha spiegato numeri alla mano Graziano Pirotta, direttore dell’Azienda Sociale Cremonese, per la fascia zero – tre anni il 75% dei servizi asilo nido è presente in città (17 strutture che accolgono circa 500 bambini), il restante 25% è nei comuni afferenti all’ambito (8 strutture che accolgono poco meno di 200 bambini).
Per la fascia 3 -6 anni sono presenti nel distretto in totale 60 scuole infanzia (Statali, paritarie comunali e paritarie) di cui 20 a Cremona. I bambini iscritti rappresentano circa il 94% dei bambini appartenenti a quella fascia d’età, sono circa 1500 i bambini iscritti alle scuole dell’infanzia a Cremona e circa 1800 complessivamente quelli iscritti nei restanti 47 Comuni del distretto.

Come è stato più volte richiamato durante il convegno sia da Chiara Saraceno che da Susanna Mantovani e come diversi studi europei testimoniano, una proposta educativa di qualità, in continuità per tutta la fascia 0/6, ha grande importanza per lo sviluppo cognitivo, per le competenze relazionali dei bambini e per il loro futuro successo scolastico, è un diritto per tutti i bambini e le bambine, in particolare per quelli che provengono da contesti familiari più fragili dal punto di vista culturale ed educativo. Questo è il passaggio culturale fondamentale che la cornice offerta dai documenti recentemente approvati dal ministero della pubblica istruzione fa diventare norma per tutti.

Ora serve lavorare sull’integrazione, ossia, avverte Ruggeri, “gli asili nido e gli altri servizi educativi per l’infanzia non devono procedere in modo parallelo alle scuole dell’infanzia, ma devono dialogare ed incontrarsi. Il Ministero della pubblica istruzione e la Regione tengono il timone di questa integrazione che deve poi essere messa a terra nei territori attraverso alcuni strumenti: in primo luogo dai Coordinamenti pedagogici che sono gli organismi tecnici che costituiscono i luoghi dell’incontro, del confronto, della riflessione pedagogica e delle proposte fondate sulle caratteristiche del territorio riferito all’ambito sociale individuato dal piano di zona. Il coordinamento pedagogico è espressione di tutta l’offerta educativa 0/6 sia pubblica: statale e comunale, che privata senza distinzione tra le gestioni che avranno un’unica cornice di riferimento.
In questo contesto al Comune di Cremona, in quanto capofila del Distretto, è affidata una impegnativa funzione di guida e di coordinamento della rete dell’offerta educativa. Quindi anche se non si parte certo da zero, se l’integrazione è un obiettivo su cui come politiche educative abbiamo investito e lavorato in questi anni, il lavoro che ancora ci aspetta è importante”.
“Garantire un’offerta educativa di qualità è il modo per diventare sempre più capaci di integrare, di includere, di garantire benessere ai bambini e contrastare la povertà educativa. Elemento fondamentale della qualità dell’offerta educativa è la qualità delle risorse umane e quindi lavoreremo prioritariamente su una formazione unitaria in servizio e con lo sguardo rivolto alla connessione delle diverse esperienze professionali, il che non significa omologazione ma condivisione di modelli d’intervento con rinnovata attenzione alle potenzialità di tutti i bambini”.

Nonostante il rallentamento delle forme di reclutamento della prima fase dell’emergenza sanitaria dovuto alla pandemia il Comune ha attivato le procedure concorsuali che hanno consentito nel 2021 di redigere due graduatorie, una per le educatrici di asilo nido, e una per le insegnanti di scuola infanzia. Sono state assunte 12 educatrici entrate in servizio dall’inizio dell’anno scolastico 2021/2022, e poi sono state fatte altre assunzioni a tempo indeterminato seguendo le graduatorie e in base al piano triennale del fabbisogno di personale. Complessivamente le educatrici oggi sono 117.

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