Cronaca

Il Rotary dona a Pediatria lo
strumento per monitorare il sonno

Da oggi la Pediatria dell’Asst di Cremona ha un nuovo strumento per monitorare il sonno e la salute dei bambini. Il Rotary Club di Cremona ha donato al reparto un Polisonnigrafo (modello T3X NOX Medical), che permette il riconoscimento delle “fasi del sonno” analizzando vari segnali fisiologici. Tramite un innovativo software di analisi, questo strumento elabora i parametri respiratori e consente di tracciare un report della “stadiazione del sonno” diviso in Rem, Non-Rem e Veglia. Ciò permette di capire se si verificano apnee notturne, particolarmente rischiose durante i primi anni di vita.

Il direttore sanitario Rosario Canino ringrazia il Rotary Club Cremona a nome della Pediatria e di tutta l’Asst di Cremona, per la generosità e per il tipo di donazione ricevuta. Come afferma Claudio Cavalli, primario della Pediatria aziendale, «Oggi non si può più lavorare solamente analizzando la clinica del paziente. La tecnologia è diventata un alleato indispensabile: avere la possibilità di monitorare per ore l’attività respiratoria di un paziente ci consentirà di estendere questa metodica all’ambulatorio dell’obesità infantile, avviato da alcuni mesi. Anche in quell’ambito questa metodica diagnostica sarà applicabile: in pediatria l’obesità sta diventando un problema diffuso, che spesso porta con sé problematiche respiratorie».

«Sono pochi i centri che trattano le apnee ostruttive del sonno e ancora meno quelli che fanno diagnostica», aggiunge il direttore dell’U.O. Otorinolaringoiatria Luca Pianta. «Si tratta di una patologia molto diffusa anche in età pediatrica, spesso sottovalutata negli adulti. L’utilizzo di questo dispositivo sui bambini ci aiuterà a valutare la situazione in modo non invasivo e definire la necessità d’interventi chirurgici, come ad esempio togliere adenoidi e tonsille, oppure fare endoscopie in sedazione qualora l’indagine effettuata rilevi il bisogno di approfondire la situazione».

Il presidente del Rotary Club Cremona Andrea Pedroni conclude spiegando il motivo della donazione, condivisa fin dal principio con il direttore della Pediatria: «Ci è sembrato doveroso – afferma – nel corso della pandemia i bambini sono stati un po’ dimenticati. Dopo aver concentrato i nostri sforzi e i nostri interventi su chi ne aveva più bisogno durante le fasi più acute dell’emergenza sanitaria, vogliamo dedicare la giusta attenzione ai bambini e fare qualcosa per loro».

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...