Possesso d'armi e spaccio di droga
In arresto pregiudicato 56enne
Una persona arrestata in flagranza e quattro denunciate in stato di libertà. L’operazione contro lo spaccio di droga e il possesso di armi da parte dei carabinieri di Cremona e Casalmaggiore è scattata a San Daniele Po nel pomeriggio di un mese fa e si è conclusa a Cremona al termine di una serie di perquisizioni.
Ricettazione, detenzione abusiva di armi comuni da sparo, porto di armi e oggetti atti ad offendere e detenzione ai fini di spaccio di un notevole quantitativo di sostanze stupefacenti sono i reati che hanno portato all’arresto di un cittadino italiano di 56 anni, pluripregiudicato, e alla denuncia di quattro uomini di età compresa tra i 24 e i 28 anni, pregiudicati, al termine di un’attività investigativa sviluppata in seguito ad un controllo stradale e che ha consentito di scoprire e stroncare una base di spaccio nel cuore di Cremona.
L’attività investigativa è partita all’inizio di giugno con la segnalazione a San Daniele Po circa la presenza di due autovetture sospette con numerose persone a bordo non del posto. Si trattava di
cinque persone di Cremona, tutte pregiudicate. Dalle perquisizioni personali e dei mezzi sono stati trovati un coltello a scatto, un machete di grosse dimensioni, un pugnale e un coltello a serramanico.
Nella casa del 56enne è stato scoperto un vero e proprio quartier generale per lo spaccio di stupefacenti; nelle prese d’aria della cucina sono state trovate una pistola calibro 7,65 completa di 15 colpi, 100 grammi di marijuana, un proiettile calibro 45 e circa un chilo di hashish suddiviso in numerosi panetti. Dagli accertamenti svolti la pistola è risultata rubata alcuni anni fa in provincia di Bergamo.
Nelle abitazioni di uno dei quattro indagati sono stati trovati, in più punti della casa, oltre 10.000 euro, un’ascia, un tirapugni, una mazza da baseball e una balestra completa di quattro dardi.
Il 56enne in arresto e due dei denunciati sono assistiti dall’avvocato Luca Curatti. “Le indagini sono ancora in corso”, ha commentato il legale: “I fatti sono ancora da verificare e accertare”.