Cronaca

In un convegno la piaga del
riciclaggio di strumenti musicali

“Liuteria antica e questioni moderne, dalla definizione di bene museale al censimento, dalla circolazione all’antiriciclaggio e formazione dei magistrati”. Su questo tema delicato e complesso si sono confrontati a Cremona, nell’aula magna dell’Accademia Cremonensis, diversi studiosi. Sono stati analizzati diversi casi che hanno interessato gli strumenti musicali ad arco: dal violino sequestrato nel 2010 nell’aeroporto di Zurigo dal valore di 4,5 milioni di euro di proprietà della Banca Nazionale Austriaca, al violino Stradivari di proprietà di un musicista americano in transito dalla Svizzera all’Italia e fermato in dogana.

Tutti casi di cronaca che hanno consentito una disamina approfondita della circolazione dei beni liutari in ambito nazionale ed internazionale, e che hanno consentito nuove riflessioni alla luce della delicata questione dell’antiriciclaggio dei beni liutari, anche alla luce di recenti ritrovamenti di violini di ingente valore nella disponibilità patrimoniale della criminalità organizzata o di semplici criminali, come il caso verificatosi nel 2019 con il sequestro del violino Amati 1675, rubato in Giappone nel 2005 e con valore di superiore al milione di euro, rinvenuto dalla Squadra Mobile di Parma in casa di uno spacciatore. Emerge che il 12% della movimentazione economica dell’arte è in mano ad organizzazioni criminali.

Sono 350 i musei che in Italia conservano strumenti musicali. E andato perso (perchè sitratta di pezzi venduti o rubati) oltre il doppio degli strumenti attualmente conservati nei musei italiani.

Il servizio di Simone Bacchetta

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