Spettacolo

Capossela, moderno cantastorie
che riscopre gli strumenti antichi

A Cremona si è presentato come un moderno cantastorie, entrando in sala in punta di piedi poi conquistando il pubblico nota dopo nota, con quella voce inconfondibile e le mani danzanti sulla tastiera del pianoforte, oltre naturalmente ad una vasta gamma di cappelli in testa: Vinicio Capossela si è esibito ieri sera nell’Auditorium G. Arvedi del Museo del Violino per “STRADIVARIfestival”, rassegna che saggia le diverse potenzialità degli archi e in questo concerto ha portato in scena anche uno strumento antico quale è la viella.

Con il poliedrico cantautore, c’erano Raffaele Tiseo al violino, Giovannangelo De Gennaro alla viella, Daniela Savoldi al violoncello e Andrea Lamacchia al contrabbasso. Insieme hanno intrapreso un viaggio nel repertorio trentennale di Capossela, partendo dall’ultimo disco il ‘Bestiario d’amore’ inciso nel 2020 con orchestra sinfonica e qui proposto in versione intimista. La bussola era “quel sentimento che tutto muove”, mentre le tappe erano costellate di citazioni, ad esempio Michelangelo Buonarroti in ‘Fuggite amanti amor’.

Numerosi anche gli inediti musicali e così pure le digressioni: dal no alla guerra dichiarato attraverso le parole di Bertolt Brecht, al legame fra Cremona e i pianoforti risalente ai tempi della ditta Anelli.

«È incredibile come si propaga il suono in questo luogo e poi il pubblico avvolge come un abbraccio» ha esclamato Vinicio Capossela, prima di chiudere dopo oltre due ore di live.

Federica Priori

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