Cronaca

Palazzo Vidoni sul mercato: in vendita
un quinto della società proprietaria

Non è una vendita di una parte dell’immobile, ma la cessione di una quota della società proprietaria. Palazzo Vidoni, storica sede di Confcommercio in via Manzoni, che figura sul portale Immobiliare.it come “Edificio in vendita” potrebbe cambiare compagine proprietaria. E’ AscomFidi a dismettere la sua partecipazione (il 20,9%) all’interno dell’immobiliare Scic srl, che detiene il 100% dell’immobile, per un valore di 750mila euro. Il resto della società è nelle mani di Confcommercio Cremona, che in teoria potrebbe anche essere l’acquirente della quota di minoranza. Un’operazione finanziaria che ha fatto pensare a molti come al preludio della vendita di una parte dello stabile.

Dallo scorso ottobre, per contenere la spesa energetica di luce e riscaldamento (la prima era balzata dai 1.091 euro del secondo trimestre 2021 ai 1.868 di quest’anno) era stata decisa la chiusura al pubblico di alcuni uffici, per circa 600 metri quadrati.

 

“Abbiamo inserito la vendita di quota societaria all’interno dei portali maggiormente visitati, anche per avere un’idea di quello che può essere il valore di mercato”, spiega Luca Arcari di CasaPoint, che sta curando l’operazione per conto di Confcommercio. E la formulazione equivoca di quella dicitura, “Edificio in vendita”, si spiega con la rigidità delle categorie entro cui vengono incasellate le operazioni immobiliari del portale.

L’edificio rappresenta un vanto per la categoria dei commercianti cremonesi, che acquistarono palazzo Vidoni nel 1952 con la volontà di sottolineare, attraverso anche una sede di prestigio, una nuova stagione di rinascita dopo il Ventennio delle corporazioni e gli anni della guerra.

“Il palazzo – si legge nella descrizione – fu realizzato tra gli anni 1563 e 1566. Si tratta, con ogni, probabilità, dell’unica opera architettonica ancora in essere a Cremona di Antonio Campi: è uno dei più ragguardevoli esempi in città di architettura civile rinascimentale. Presenta facciata a bugnato arricchita da un susseguirsi di elementi decorativi: finte finestre, nicchie, frontoni spezzati, maschere e putti (…)”.
“L’imponente portale, incorniciato da colonne con sovrastante balcone, risale ai rifacimenti del 1788 attribuiti a Faustino Rodi: in origine la facciata principale non era l’attuale, ma quella su via Cesare Battisti, dove ancora si trova l’originario portale. Le sale del piano nobile conservano ancora raffinate decorazioni neoclassiche ed eleganti stuccature, alcune delle quali riferite all’ornatista Antonio Dragoni”. gbiagi

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