Cronaca

Pandemia, incidenza sempre alta
Nell'ultimo mese 21 decessi

Nonostante ormai la pandemia sia diventata sempre meno letale, il virus Sars-Covid si sta diffondendo sempre più: come emerge dall’ultimo report pubblicato da Ats Val Padana, dall’inizio della pandemia ad oggi oltre il 40% dei residenti nel territorio si è ammalato almeno una volta.

Negli ultimi mesi la situazione è stata caratterizzata da un andamento altalenante, con picchi di contagio che si presentano ciclicamente e con la stessa intensità. Anche la mortalità è stata molto variabile: nel mese di novembre i decessi a causa del Covid sono stati 21, mentre in quello precedente erano stati 17. Complessivamente, da inizio pandemia, sono morte per il virus 1.898 persone (dato al 30 novembre).

Complessivamente, guardando alle fasce d’età la letalità è molto bassa fino ai 70 anni di età. I decessi sono avvenuti soprattutto a partire da quell’età, in particolar modo nel genere maschile. Il dato sulla letalità cumulativa va riducendosi poiché risente della maggior contagiosità, e contemporaneamente della minor aggressività, della variante Omicron.

A fronte di una minor letalità, tuttavia, cresce il numero di casi, e conseguentemente l’incidenza media settimanale, che risulta di gran lunga più elevata nell’ultimo periodo, in cui però gli indicatori di gravità della malattia risultano i più bassi. Questo risultato è in linea con la diffusione della variante Omicron che pare più contagiosa ma meno aggressiva delle precedenti. Allo stesso modo, l’ampia copertura vaccinale può aver contribuito a ridurre gli esiti fatali tra i contagiati. Da report risulta inoltre come oltre il 2% dell’intera popolazione si sia positivizzata nel corso del mese di novembre 2022. Alto anche il numero dei ripositivizzati che costituiscono quasi il 23% dei positivi.

Guardando invece alla situazione dei vaccini, emerge a luglio e a ottobre una ripresa dell’attività vaccinale, grazie probabilmente all’apporto delle quarte e, in misura minore, delle quinte dosi. A partire da metà dicembre 2021 è stata aperta la campagna vaccinale per i bambini sotto i 12 anni e ad oggi la percentuale di aderenti nella fascia 5-11 si attesta al 34%.

La popolazione con più di 65 anni ha raggiunto una quota importante di immunizzati (almeno il 90% in tutti i distretti). Più di 3/4 dei maggiorenni ha anche già ricevuto la dose booster. La popolazione tra i 18 e i 64 anni risulta ora molto simile per copertura (oltre l’85% ha completato il ciclo), ma la dose booster è stata effettuata con più frequenza dai 45-64enni. La quota degli adolescenti senza alcuna copertura vaccinale si attesta a circa il 20% dei ragazzi.

Tuttavia c’è anche un altro dato che emerge: l’incidenza registrata nel mese di novembre in tutte le categorie evidenzia la ridotta capacità del vaccino di proteggere dal contagio dalla variante Omicron. Tuttavia il vantaggio per i vaccinati è evidente nella prevenzione della malattia grave, sebbene i dati suggeriscano anche quanto sia importante la dose booster per mantenere un livello di protezione adeguato nella popolazione vaccinata.

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