Cronaca

Il vescovo ha presieduto in
carcere la messa dell’aurora

La mattina di Natale, prima di presiedere la solenne Messa pontificale in Cattedrale, il vescovo Antonio Napolioni ha presieduto l’Eucaristia per i detenuti all’interno della Casa circondariale di Cremona. Un momento atteso e particolarmente sentito durante il quale monsignor Napolioni ha messo al centro il tema della luce: «Noi siamo fatti per il giorno, per la luce e per la gioia – ha detto –: siamo fatti per il paradiso e vorremmo inizi già qui, anche se a volte sembra che qui sia l’inferno. La luce combatte con le tenebre e quest’anno siamo tutti più preoccupati per la guerra, per il futuro della nostra società e per le difficoltà che affrontano i giovani».

«L’aurora – ha quindi proseguito il vescovo con riferimento alla Messa dell’aurora che si stava celebrando – è il segno di una vita che rifiorisce. Ogni giorno nuovo che ci è dato è un giorno in meno di carcere, ma è un giorno in più come possibilità di rinascere ed essere migliori, per accogliere i doni della vita, per sperare e per amare. Nell’aurora c’è un po’ di notte e c’è un po’ di giorno, c’è il rischio di confonderci, dunque c’è la necessità di vigilare e vegliare come i pastori del presepe».

Monsignor Napolioni ha quindi proseguito nella sua omelia con un’immagine densa di significato: «Possiamo attraversare la notte come un bambino tenuto per mano dal padre e dalla madre con la lanterna accesa, che impara a prendere confidenza con il buio, a non cedere ai fantasmi e ad aspettare l’aurora».

Il vescovo ha quindi terminato la sua riflessione con un augurio: «Vi auguro che questo sia un buon Natale nonostante le famiglie lontane e la difficoltà a comunicare che rende più doloroso il giorno della festa, ma nella comunione che viviamo nel Signore tutti diventano vicini».

La celebrazione si è conclusa con il saluto di Matteo, un detenuto, che a nome di tutta la comunità carceraria ha voluto ringraziare il vescovo per la celebrazione della Messa natalizia e quanti con costante impegno prestano il loro servizio in carcere, permettendo ai detenuti di vivere questo momento della vita in modo più lieve.

Al termine della Messa il vescovo ha personalmente consegnato a ogni detenuto presente un piccolo dono natalizio: un braccialetto da portare sempre al polso, approfittando dell’occasione per un augurio personale con ciascuno.

La celebrazione è stata concelebrata dal cappellano don Graziano Ghisolfi, dal cappellano aggiunto don Nicolas Diène e dal segretario vescovile don Flavio Meani. Ha prestato servizio dall’altare il diacono Marco Ruggeri, operatore di Caritas Cremonese che svolge il proprio servizio presso la casa circondariale di Cremona.

La celebrazione natalizia in carcere ha fatto seguito all’incontro, di alcuni giorni prima, in occasione del Natale tra il vescovo, il personale penitenziario, gli operatori e i volontari della casa circondariale di Cremona.

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