Antonella Pareschi, violinista figlia
d'arte, all'Academia Cremonensis
Visita speciale all’Academia Cremonensis di Antonella Pareschi, attuale primo violino al Teatro Municipale di Rio de Janeiro (Brasile), figlia del valente violinista Giancarlo Pareschi e nipote del noto liutaio Gaetano Pareschi (1900-1987). Tra le forme e gli strumenti in fase di realizzazione Antonella Pareschi ha voluto ripercorrere la storia di Gaetano che all’età di 14 anni costruì la sua prima chitarra e un mandolino. Dopo un periodo ricco di attività, compresa quella di violinista, Gaetano Pareschi decise di dedicarsi completamente alla liuteria: frequentò a Ferrara la bottega di Ettore Soffritti dal quale ottenne validissimi consigli costruttivi e, a partire dagli anni Venti, iniziò a costruire violini su modelli dei grandi Maestri cremonesi applicandosi con costanza e perizia al lavoro di ricerca liutaria e di sperimentazione, prediligendo i modelli stradivariani.
Nel Dopoguerra parteciperà alle Mostre e ai Concorsi internazionali di liuteria riscuotendo premi e riconoscimenti – tra i quali anche il Diploma d’onore al Concorso Internazionale di Cremona del 1950, come riportato nelle sue etichette – e crescente interesse da parte dei musicisti che ordineranno progressivamente e sempre in maggior numero i suoi strumenti da ogni dove: Inghilterra, Paesi Scandinavi e continente americano in particolare Brasile, dove il figlio Giancarlo, padre di Antonella, ha ricoperto per moltissimi anni, prima della figlia, il ruolo di primo violino nell’Orchestra Municipale di Rio de Janeiro.
Storie del passato si incrociano con quelle del presente e vedono la liuteria un formidabile fil rouge che unisce persone, professioni e mondi lontani destinati, prima o poi, a rincontrarsi… a Cremona. Come affermava Goethe nel suo romanzo Le affinità elettive, per identificare il sartiame della marina inglese si seguiva un filo rosso, intrecciato costantemente alle corde della corona britannica, grazie al quale era possibile riuscire a riconoscere i pezzi ad essa appartenenti. Allo stesso modo gli strumenti musicali sono intrecciati alla vita dei liutai e dei musicisti e grazie ad essi è possibile riuscire, ancora oggi, a ricomporre i pezzi sparsi nel tempo di storie umane, professionali e dell’arte liutaria.