Meloni critica Macron, opposizioni all’attacco: “Italia isolata”
(Adnkronos) – La critica della premier Giorgia Meloni al presidente francese Macron – ‘reo’ di aver invitato ieri a Parigi il presidente ucraino Zelensky a una cena a tre con il Cancelliere tedesco Scholz all’Eliseo escludendo gli altri partner Ue – scalda gli animi delle opposizioni, che ora accusano la presidente del Consiglio di aver “isolato” l’Italia, condannando il Paese “all’irrilevanza internazionale”. Dal Pd ad Azione passando per il M5S, tante le voci dei partiti contro la posizione assunta oggi da Meloni.
“Siamo esclusi dai vertici internazionali più importanti, isolati come non accadeva da anni. Serve poco lamentarsi come fa la presidente Meloni. Siamo esclusi dai vertici economici e diplomatici a causa dell’atteggiamento ondivago e inadeguato del nostro Governo”, afferma Enrico Borghi, responsabile Sicurezza del Pd.”Se addirittura la premier ed un suo vicepremier parlano una lingua diversa, e per certi versi opposta, sulla politica estera, poi -aggiunge- si hanno le conseguenze odierne. Il Governo italiano viene ritenuto inaffidabile su una vicenda cruciale della nostra cronaca e della nostra storia. Gli errori si pagano e purtroppo li paga il Paese. Il Governo si concentri sulle emergenze visto che i costi dell’energia e dei carburanti alla pompa rimangono elevati e l’inflazione aggredisce le famiglie. Emergenze alle quali il Governo continua a non dare risposte, rifugiandosi dentro un ‘day-by-day’ dai risultati evidenti”.
“Zelensky prima a Londra, poi a Parigi con Macron e Scholz: Meloni ignorata. Inutile lamentarsi dopo. Il sostegno all’Ucraina e la ricerca della pace passano per una attività diplomatica dalla quale l’Italia viene esclusa”, scrive quindi in un tweet il candidato alla segreteria dem e presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Ma se per anni denigri l’Europa – scrive poi Bonaccini in un altro ‘cinguettio’ -, poi raccogli ciò che hai seminato, condannandoci all’irrilevanza internazionale. Il Governo cambi passo, riportando il nostro Paese al ruolo da protagonista che merita”.
“Alimentare una polemica con la Francia nel giorno in cui Zelensky va a Bruxelles e l’Europa si dimostra unita proprio perché lo accoglie in pompa magna è un gravissimo errore di Giorgia Meloni. È un gravissimo farlo con le motivazioni sbagliate: cioè bollando l’iniziativa francese, del tutto normale, come un’iniziativa che rompe l’unità europea, mentre in realtà quello che rompe l’unità europea è una polemica in un momento sbagliato e con dei toni sbagliati”. Così il leader di Azione Carlo Calenda in un video postato sui social. “Qui si vede un’impreparazione di Giorgia Meloni del modo in cui si sta in Europa e del modo in cui si sta con i partner internazionali: e mi dispiace perché la linea del Governo sull’Ucraina è stata di coerenza. Ora la stiamo vanificando, infilando una polemica dopo l’altra con la Francia e questo provocherà un isolamento in un momento in cui molte delle politiche vengono prese in Europa. Ecco – continua Calenda – tutte queste politiche vanno contrastate con la Francia. “E allora bisogna essere in grado, Meloni, di separare la questione personale dello ‘scatto’, che può avvenire nel normale, dal ruolo che ricopri che non prevede scatti di nervi, perché altrimenti il Paese si fa male. E tu hai la responsabilità di rappresentarlo tutto il Paese e non puoi lasciarti andare ai nervosismi. E questa è una lezione che chiunque abbia frequentato i Consigli europei ha dovuto imparare, a proprie spese e a spese del Paese, e io credo che ci devi stare molto attenta”, conclude Calenda.
“La foto Draghi-Macron-Scholz ha ritratto un passaggio storico, ritraeva insieme i tre paesi più importanti dell’Ue ed era segno di una grande unità e compattezza dell’Unione. Mentre i ministri dell’economia francese e tedesco sono a Washington senza di noi, la presidente Meloni definisce “inopportuna” la scelta del presidente Macron di invitare Zelensky a Parigi prima del vertice europeo”. Così il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto. “La verità è che se Mario Draghi era su quel treno, saldamente seduto al tavolo dove si prendono le grandi decisioni a livello mondiale, era grazie alla sua credibilità personale e alla sua storia nelle istituzioni internazionali. Con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, invece, rischiamo l’isolamento internazionale e la marginalità nei processi decisionali europei con grande pericolo in particolare per la nostra economia. Ricostruire credibilità all’Italia a livello europeo e non solo: la vera sfida politica del governo è questa. Che il nostro esecutivo sia in grado di farcela – conclude – è tutt’altro che certo”.
“Meloni imbarazzante, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza come rappresentante degli interessi dell’Italia sullo scenario europeo e internazionale, portando l’Italia ad una umiliante condizione di isolamento. E questo nonostante il suo adeguamento passivo su temi di primaria importanza come l’invio di armi senza impegni negoziali, l’osservanza dell’austerity o la ratifica del Mes. Parigi e Berlino sbattono la porta in faccia all’Italia e dicono chiaro e tondo che, sul dossier Ucraina, Roma non ha un ruolo come quello che hanno loro”, accusano poi i capigruppo M5S nelle Commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato, i deputati Arnaldo Lomuti ed Elisa Scutellà e i senatori Raffaele De Rosa e Pietro Lorefice. “A questo si aggiungono – continuano – il rifiuto Ue della proposta italiana di nuove risorse comuni europee per gli aiuti alle imprese, la bocciatura del decreto su Ong e della politica italiana sull’immigrazione, la controtendenza del governo sulle direttive casa green e salario minimo. E’ sconfortante il confronto con il protagonismo italiano sotto i governi Conte, quando l’Italia otteneva il Recovery Fund ed era all’avanguardia delle politiche verdi europee con il Superbonus. Questa ultima figuraccia della Meloni costerà molto cara al nostro Paese. Gli italiani ringrazino il governo dei patrioti che doveva essere pronto a difendere con le unghie e con i denti l’interesse nazionale”.
“Con Draghi avevamo una posizione di traino in Europa, ora siamo in una posizione di debolezza: l’Italia paga la scarsa credibilità europeista della premier Meloni, che in campagna elettorale diceva che con lei al governo in Europa finiva la pacchia, che insieme a Salvini salutava con favore la Brexit auspicandola anche per l’Italia, che fino al 2021 ha fatto campagna contro l’Euro, che è sempre stata contro la Francia, che è sempre stata durissima contro la Germania e i ‘diktat’ di Bruxelles”, le parole a Coffee Break su La7 del segretario di +Europa Benedetto Della Vedova. “A questo aggiungiamo che a inizio mandato questo governo ha provocato la crisi sui migranti con Parigi e, da ultimo, la polemica di Salvini contro Zelensky a Sanremo. Sono cose che si pagano e l’Italia paga la scarsa credibilità europeista della sua premier. Quindi, che poi oggi Meloni faccia solo un bilaterale mentre Macron e Scholz cenano con Zelensky – ha concluso Della Vedova – non è una sorpresa. E lo dico a partire dal sostegno alla posizione di Meloni sull’appoggio all’Ucraina nella scia di Draghi”.