Feste e turismo

Pizzighettone, doppio weekend
con la Sagra della Polenta

La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi il 6 marzo 2020, ma fu annullata per l'esplosione della pandemia da Covid

Doppio appuntamento a Pizzighettone con la Sagra della Polenta degli Amici del Presepe. Nei weekend 10-12 marzo e 17-19 marzo, infatti, il centro cremonese ospiterà la sagra nelle antiche mura con protagonista la polenta di Storo con i cui polenter l’associazione vanta un rapporto consolidato: in particolare sarà presente Giambattista Zocchi, da sempre al fianco di AdP.

Sarà possibile partecipare alla manifestazione venerdì e sabato solo nella fascia 19.30-23.00 e la domenica anche a pranzo dalle 12.30 alle 15.00 oltre che a cena nei medesimi orari. E’ inoltre previsto l’asporto.

Si tratta della prima volta che in provincia di Cremona sbarca la Sagra della Polenta. La polenta, proposta anche nella versione carbonera, è proposta con varie pietanze: dal cinghiale al brasato, dalla salsiccia al cotechino, passando per due eccellenze lodigiane come lo zola Croce e la raspadura Zucchelli. Da questa edizione, inoltre, è stata siglata una partnership con una cantina di San Colombano (Milano), la Poderi di San Pietro.

“Il nostro obiettivo – spiega il presidente dell’associazione Roberto Subitoni – è quella di caratterizzare sempre di più cercando di unire alla tradizionale polenta di Storo le eccellenze gastronomiche del nostro territorio”.

L’evento, infatti, è nato a pochi chilometri dal borgo rivierasco, poco al di là dell’Adda, a Corno Giovine (Lodi) 24 anni fa e poi riproposto, dopo 15 anni nel piccolo centro dove ha anche sede l’associazione, all’insegna della genuinità e della tradizione in lungo e in largo per la Lombardia, soprattutto nel Lodigiano e nel Sudmilanese. L’appuntamento pizizghettonese avrebbe in realtà già dovuto avere luogo tre anni fa, il 6 marzo 2020, ma tutto fu fermato pochi giorni prima a causa dell’esplosione della pandemia da Covid.

Per il 2023 quello di Pizzighettone sarà l’unico evento dell’AdP, come spiega ancora Subitoni: “Prima del Covid ne facevamo due o tre all’anno, ma quando il motore è fermo da tre anni non è semplice, anche perché la nostra associazione è formata soprattutto da persone che ancora lavorano, oltre che da studenti e qualche pensionato. Nonostante questo cerchiamo di portare avanti la tradizione”.

Una tradizione consolidatasi nel tempo nonostante le perplessità iniziali da parte di qualcuno, come ricorda il presidente: “24 anni fa ci deridevano e ci dicevano che erano feste che si facevano una volta. Invece ci sono persone che ci seguono ininterrottamente dalla prima edizione e questo è motivo di grande soddisfazione. Anche perché ora anche altri ci copiano, anche nel Lodigiano, e da un certo punto di vista ci inorgoglisce, sebbene essere copiati sia un po’ fastidisioso”.

mt

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