Cronaca

Tensione e insulti al banchetto
elettorale. 9 anarchici a processo

Nove appartenenti al centro sociale Kavarna di Cremona sono a processo per quanto accaduto il 10 febbraio del 2018 in Galleria XXV Aprile dove la Lega aveva allestito un banchetto elettorale per promuovere i candidati nell’ambito delle elezioni regionali e nazionali. Agli imputati Andrea Tronco, Tommaso Fontana, Emanuele Mussi, Nadia Tahiri, Miriam Miglioli, Irene Negroni, Alessandro Francesco Azzali, Matteo Colombani e Irene Guaraldo, si contesta il fatto di aver impedito o turbato una riunione di propaganda elettorale, sia pubblica che privata, reato che prevede una pena da uno a tre anni di reclusione.

A spiegare cosa era successo è stato Oreste Alberino, oggi in pensione, all’epoca dei fatti dirigente della Digos di Cremona. Gli agenti, come raccontato in aula dal testimone, erano impegnati in un servizio a tutela dei banchetti elettorali che erano stati allestiti nel centro cittadino. Tra questi, anche quello della Lega Nord. In concomitanza, il gruppo degli attivisti del Kavarna avevano in corso una manifestazione. Una volta arrivati a poca distanza dal banchetto della Lega, tra gli anarchici e i leghisti erano volati pesanti insulti e si era sfiorato lo scontro, evitato solo dall’immediato intervento della polizia che si era frapposta tra le due fazioni. I contatti fisici erano stati evitati, ma qualcuno del Kavarna era riuscito a strappare una bandiera della Lega che era attaccata con lo scotch ad uno dei tavolini e a lanciarla contro la polizia.

Gli imputati finiti a processo sono assistiti dall’avvocato Sergio Pezzucchi. Il prossimo 22 settembre, dopo la testimonianza del poliziotto della Digos che aveva proceduto all’identificazione degli appartenenti del centro sociale, il giudice pronuncerà la sentenza.

Sara Pizzorni

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