Cronaca

La Fondazione Germani per
la Giornata dell'Alzheimer

Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer ed il 21 settembre è la giornata celebrativa istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI). Il Presidente Enrico Marsella, insieme al Consiglio di Amministrazione e alle Direzioni, hanno deciso che Fondazione Elisabetta Germani di Cingia de’ Botti dovesse esserci con tre giornate rivolte alla cittadinanza, allo scopo di diffondere conoscenza e di aumentare la sensibilizzazione nei confronti di questa malattia.

L’Oms stima che nel mondo i casi di demenza siano attualmente circa 55 milioni mentre nella sola Italia, secondo i dati stimati dell’Istituto Superiore di Sanità, vi sono circa 1 milione di persone con disturbi cognitivi e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.

“Numeri che fanno riflettere e indicativi di quanto sia necessario ed urgente contribuire concretamente alla rete dei servizi integrati, offrendo interventi multi-professionali alle persone conviventi con disturbi cognitivi, in modo appropriato e multiforme, capace di adeguarsi all’evoluzione naturale della patologia” spiega Isabella Salimbeni, Geriatra, Direttore Sanitario della Fondazione.

“Così come è importante cambiare l’approccio di cura ed assistenza, abbandonando una visione biomedica malattia-centrica prediligendo una modello che parta dalla persona. Questo perché l’obiettivo non può essere la guarigione (ad oggi non esiste cura), bensì la promozione del benessere ed il mantenimento quanto più a lungo possibile di una vita “normale e attiva”. Oltre il disturbo, il sintomo, la patologia, vi è la Persona in tutte le sue dimensioni: psicologica, sociale, familiare, relazionale. E a fianco della persona che riceve la diagnosi vi è una famiglia che ha il diritto in egual misura di ricevere sostegno, cura ed ascolto lungo il percorso della malattia”.

Gli eventi avranno inizio il 19 settembre 2023 alle ore 16.00 con un evento ludico presso il Bar-Lume della Fondazione, dal titolo Dove finiscono le parole inizia la musica. Pensieri e note sul tema dell’inclusione, in presenza di un Ospite a sorpresa con cui dialogare e comunicare attraverso la musica in compagnia di residenti, familiari e dell’intera comunità.

Momento centrale del calendario di eventi è il Convegno dal titolo Innovazioni, buone pratiche ed interconnessioni nel percorso di cura della Persona con Malattia di Alzheimer, interessante occasione di informazione professionale e dibattito per gli addetti ai lavori, ma non solo.

Il convegno, accreditato ECM, si terrà nella giornata del 20 settembre, presso la Cascina Colombarone di Cingia de’ Botti e vedrà, con la moderazione della dott.ssa Isabella Salimbeni, un susseguirsi di Specialisti di indiscussa competenza ed autorità nel campo di interesse.

Dopo il benvenuto dell’Associazione VolontariAmo e i saluti delle Autorità, il Prof. Marco Trabucchi (Presidente AIP) aprirà i lavori con un intervento dal titolo “La cura dell’Alzheimer: indicazioni a 10 anni, tra speranza e realismo”. Seguirà il Prof. Stefano Govoni (Università di Pavia) che esporrà sul tema di ’”Innovazione e personalizzazione della terapia”. Al prof Rotolo Andrea (Professore Associato in SDA Bocconi) spetterà relazionare circa “Il ruolo dell’innovazione tecnologica dei servizi di welfare”. La mattinata verrà chiusa dal dott. Leon Nahon (specialista in Psichiatria) che affronterà il delicato tema dell’integrazione tra innovazioni tecnologiche e relazione nel percorso di presa in carico della persona fragile, con l’intervento “Umanità e tecnologia nella relazione di cura”.

Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con una Tavola Rotonda, moderata da Simona Gentile  (Direttore Sanitario Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale) dal titolo “Rispondere ai bisogni in modo innovativo”.

Alla tavola rotonda parteciperanno vari interlocutori agenti nel territorio, allo scopo di avere una panoramica delle inter-relazioni in cui la complessità dell’assistenza alla persona fragile con decadimento cognitivo venga inquadrata da più angolature: quella delle Istituzioni, rappresentate da ATS Valpadana, e da ASST Cremona (dott. Bruno Censori, Direttore della UO di Neurologia dell’Ospedale di Cremona), quella del Medico di Medicina Generale e quella dell’ Associazione dei familiari nella persona della dott.ssa Annalisa Losacco, Coordinatrice di AIMA sez. Cremona.

Il punto di vista del mondo socio-sanitario sarà rappresentato dal dott. Ivan Scaratti – Dir. Gen. Fondazione Germani, dalla dott.ssa Alessandra Bruschi – Dir. Gen. Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale, dalla dott.ssa Maria Grazia Ventura – Dir. Gen. Fondazione Istituto C. Vismara G. De Petri di San Bassano.

Il 21 settembre, a conclusione del calendario di eventi, è dedicata a residenti, familiari ed operatori, l’iniziativa dal titolo “Diamo vita al nostro spazio e significato al nostro tempo” con l’Inaugurazione del Giardino Terapeutico, secondo la realizzazione del Progetto dell’équipe educativa-occupazionale del Nucleo Alzheimer Madre Fiordalisa “La natura che cura”. Saranno presenti anche Lyons Club Cremona Europea e la famiglia Garavelli di Terre Davis di Torre dè Picenardi, a cui sono dedicati rispettivamente l’angolo dell’aromaterapia e l’area dell’ortoterapia.

“Con questa “3 giorni” densa di iniziative la Fondazione Elisabetta Germani vuole fortemente aprirsi al territorio e presentare la realizzazione di progetti grazie ai quali vengono davvero concretizzati gli obiettivi declinati nel Piano Nazionale Demenze, predisposto nel 2014 dal Ministero della Salute in stretta collaborazione con le Regioni, l’Istituto Superiore di Sanità e le Associazioni Nazionali di pazienti e familiari” – afferma il Presidente Enrico Marsella – “obiettivi fra i quali l’accrescere della consapevolezza riducendo lo stigma per un miglioramento della qualità della vita, l’implementazione di strategie e interventi per l’appropriatezza delle cure, finalità queste che la Fondazione persegue quotidianamente, anche grazie al forte impegno e alla grande competenza dell’équipe sanitaria-assistenziale; in questo modo la Fondazione Elisabetta Germani si prende cura delle persone più fragili e vulnerabili attraverso una forte integrazione fra Servizi e Unità d’Offerta, residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali”.

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