Primi passi del tango
di Vazquez allo Zini
Quando il 22 giugno scrivevamo la prima anticipazione di una trattativa tra la Cremonese e Franco Vazquez, lo facevamo già pregustando il calcio del Mudo. Che è cibo per palati fini, è mix tra talento e visione. Alla prima ufficiale in maglia grigiorossa, Cremo – Crotone 3-1, 32esimi di Coppa Italia, Vazquez è già il faro della manovra.
Due esempi, decisivi. Primo gol: Sernicola affida al Mudo un triangolo in area nemica che solo l’argentino può tracciare, carezza di tacco e taglio interno premiato per la zuccata di Afena Gyan. Un ricamo: gli applausi sono più per l’inventore che per il terminale. Secondo gol: nei supplementari, con scarso ossigeno e modulo diverso rispetto all’abbrivio di partita, Vazquez da dieci vero si abbassa addirittura a pretendere palla dai difensori grigiorossi guadagnando fallo, l’azione della Cremo si alimenta di verticalità che Tsadjout sfrutta alla grande e poi… il tango del Mudo in area di rigore, difensore fuori giri con una finta accennata e casquè del Crotone.
Il mancino a fil di palo accende la fantasia e i paragoni con un passato che a Cremona significa storia. Troppo presto per giudizi approssimativi e parallelismi anacronistici. Ma quanto piace il tango di Vazquez? E quanto è decisivo.
Quando il 22 giugno anticipavamo a trattativa della Cremo con l’entourage dell’argentino conoscevamo già il calcio del Mudo, ma vedere il suo tango allo Zini è un primo passo per una squadra che, comprensibilmente, ancora non Balla.
Simone Arrighi