Cronaca

Maltrattamenti, ex bancario: "Mai
una lite, ma suocera ingombrante"

L'uomo è accusato di aver maltrattato la moglie e il figlio minorenne

“In 20 anni di matrimonio non ho mai litigato con mia moglie. L’ho sempre amata e rispettata. La nostra era una normale vita di coppia senza problemi. Non ho mai alzato le mani”. Si è difeso così, oggi, nell’aula penale del tribunale di Cremona, un 64enne cremonese finito a processo per maltrattamenti in famiglia. L’imputato, bancario in pensione dal giugno del 2021, è difeso dagli avvocati Mimma Aiello e Francesca Melillo.

Da sinistra, gli avvocati Melillo e Aiello

L’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie, che dal 2003 al 2022 avrebbe offeso abitualmente con espressioni come “Non vali niente”, “Fai schifo”, “Vai a prostituirti, così guadagni qualcosa”, e che avrebbe anche minacciato di morte, controllando ogni suo movimento e ogni sua telefonata, pedinandola e tempestandola di telefonate, imponendole ogni mese di indicare sull’estratto conto le ragioni di ogni singolo esborso o prelievo e colpendola in alcune occasioni con violenti schiaffi al volto.

Dal 2015 al 2022, sempre secondo l’accusa, l’imputato avrebbe maltrattato anche il figlio di 8 anni, ingiuriandolo e minacciandolo abitualmente: “Deficiente”, gli avrebbe detto. “Asino”, “Cretino”, “Vi ammazzo tutti, tanto non ho niente da perdere”. Lo avrebbe anche percosso di frequente con forti schiaffi sulla testa e sulle spalle. Nel processo, la moglie è parte civile attraverso l’avvocato Giacomo Cavalli.

Oggi l’imputato si è difeso, negando con forza tutte le accuse. La denuncia della moglie risale all’8 marzo dell’anno scorso. Festa della donna. “Quando ho saputo della denuncia e non ho trovato più nessuno a casa, sono cascato dal mondo delle nuvole”, ha detto in aula il marito. “Io e mia moglie non abbiamo mai discusso, neanche sui soldi. Lei aveva la massima libertà d’azione, la chiamavo solo due volte al giorno, una a mezzogiorno e l’altra alle 17 quando stavo per tornare a casa dal lavoro. Mia moglie l’ho sempre accudita a 360 gradi”.

L’unico problema nella loro relazione, a detta dell’imputato, era la presenza della suocera in casa. “Era onnipresente”. Spesso lui chiedeva alla moglie: “Se dovessi scegliere tra me e tua madre chi sceglieresti?”. “Lei non rispondeva”. L’uomo ha raccontato di quella volta che la suocera lo aveva avvicinato con un gesto di sfida e gli aveva detto che era contenta di aver acquistato una casa per sua figlia, perchè così lui il bambino non lo avrebbe più visto. “In casa sapevo fare tutto”, ha raccontato ancora l’imputato. “Quando facevo la torta per mio figlio, il giorno dopo mia suocera gliene portava una sua”.

Negata con forza anche l’accusa dei presunti maltrattamenti al bimbo: L’imputato ha spiegato: “Un giorno stavo leggendo il giornale e mio figlio mi ha colpito con forza con il cuscino. Un angolo mi era entrato nell’occhio e teneramente gli ho dato un buffetto”. E poi, altro episodio. “A Natale del 2021 si era allungato sulla tavola. Non si sedeva bene e non era composto, e gli ho dato una sculacciata”.

In aula, come testimone della difesa, è stato sentiti un amico di famiglia, che insieme all’imputato canta in un coro di chiesa. L’uomo ha parlato di “bella coppia”, e ha riferito di non aver mai riscontrato problemi o di aver mai ricevuto confidenze nè dall’uno, nè dall’altra. Altra testimone, l’insegnante di matematica del bimbo: anche lei ha detto che non ci sono mai stati problemi, e infine è stata sentita la sorella dell’imputato. “Erano una coppia affiatata, li vedevo felici, mio fratello era innamoratissimo”, ha raccontato la testimone, che ha aggiunto: “La suocera era una presenza costante, mia cognata faceva sempre tutto quello che le diceva la madre”.

Il prossimo 5 dicembre verranno sentiti gli ultimi testi della difesa e sarà pronunciata la sentenza. Attualmente l’imputato è sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa famigliare e ha il divieto di avvicinarsi a moglie e figlio.

Sara Pizzorni

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