Politica

Missione Pd a Berlino, Bellini:
"Lombardia si rafforzi in Europa"

Bellini (terzo da sinistra) con Chiara Braga e Martin Scholz, presidente Fondazione Ebert e Simona Bonafé

Agenda fittissima di incontri ieri per la delegazione del Partito Democratico in missione a Berlino a cui ha preso parte anche il cremonese Michele Bellini, da poco nominato responsabile politiche europee del PD lombardo, insieme alla Capogruppo alla Camera dei Deputati, Chiara Braga, di cui è consigliere politico e alla vicecapogruppo, Simona Bonafé.

Una serie di incontri promossi dalla Fondazione tedesca Frederich Ebert, vicina alla SPD, per  promuovere i rapporti tra la socialdemocrazia tedesca e il Partito Democratico, nell’ottica della collaborazione all’interno dell’UE.

Bellini – formazione accademica in ambito economico finanziario, apprendistato politico alla Scuola di Affari Internazionali di Parigi fino a diventarne membro della direzione, ora consigliere politico  della capogruppo Braga – ha voluto iniziare il suo incarico in segreteria regionale proprio con questa missione, per ribadire l’importanza, per il futuro della Lombardia, della dimensione europea e come mantenere i nostri livelli di competitività richieda di cambiare mentalità e prendere come termine di paragone le migliori regioni d’Europa.

La delegazione del Pd con la vicepresidente del Bundestag

“La missione è stata davvero importante. Prima di tutto perché è arrivata in un momento decisivo non solo nelle relazioni tra Italia e Germania, ma anche per alcune questioni europee fondamentali, come vediamo in questi giorni rispetto alle negoziazioni per le nuove regole europee di bilancio. Si sta giocando una partita davvero vitale per il futuro di un paese come l’Italia, altamente indebitato, e il nostro Governo, in difficoltà nei negoziati, anziché tenere un atteggiamento costruttivo sta tenendo in ostaggio tutta l’UE ritardando la ratifica del MES.

Questo sta danneggiando la nostra credibilità internazionale e certamente non ci sta aiutando a strappare condizioni più favorevoli sulle regole di bilancio. A Berlino e durante le conversazioni ho potuto toccare con mano anche questo: quanto l’unico atteggiamento che funziona in Europa sia quello di tipo costruttivo e non il muro contro muro.
In un momento così delicato è fondamentale poter avere discussioni franche e costruttive, sia per capire meglio il contesto politico reciproco, sia per entrare nei dettagli di alcune questioni che viste da lontano possono apparire diverse da come sono. È stato il caso, ad esempio, dell’accordo tra Italia e Albania sui richiedenti asilo che, in un primo momento aveva suscitato interesse a Berlino. Ci siamo resi conto, ad esempio, che spiegando che si tratta di un accordo che riguarderebbe non più di 3000 richiedenti asilo su un totale di oltre 150.000 sbarchi irregolari nel 2023″.

Si è parlato anche di decarbonizzazione: “Dalla complessità non si scappa – afferma Bellini –  provare a evitarla non regge alla prova dei fatti; può funzionare finché sei all’opposizione, ma quando sei al Governo, come su diversi dossier sta accadendo per il nostro esecutivo, la forza della realtà è troppo forte, non si può evitare. Non si può fare come quei turisti italiani in Albania la scorsa estate che sono scappati senza pagare il conto.”

Dai temi internazionali, a quelli locali: “Durante un incontro è emerso anche l’argomento dei partenariati a livello regionale e locale, menzionati tra l’altro anche nel Piano di Azione italo-tedesco per la cooperazione strategica bilaterale e nell’Unione Europea firmato dalla Presidente Meloni e dal Cancelliere Scholz a Berlino, lo scorso 22 novembre.

Io ho voluto sottolineare l’importanza della cooperazione anche a questi livelli, perché spesso è proprio nella dimensione locale che si creano momenti e spazi autentici di scambio e condivisione. Ho citato proprio l’esempio di Cremona e del suo gemellaggio con Füssen, in Baviera, stipulato nel 2018, in nome della cultura e dei violini.

Per queste ragioni ho detto che è un peccato che non ci sia un partenariato regionale che coinvolga la Lombardia, nonostante la nostra vicinanza geografica e l’elevatissima integrazione economica delle nostre filiere, mentre altre regioni lo hanno stabilito: il Piemonte con il Nord Reno-Vestfalia, l’Emilia-Romagna con l’Assia e il Lazio con la Sassonia. Ho sostenuto che sarebbe utile e importante fare la stessa cosa tra Lombardia e Baden-Württemberg, il nostro primo partner e, insieme a noi, l’Auvergne-Rhône-Alpes e la Catalogna, uno dei cosiddetti 4 motori d’Europa.”

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