Politica

Tra centrodestra e centrosinistra
si fa strada la lista antisistema

A sinistra Paola Tacchini nella recente visita all'europarlamento a Bruxelles

La politica si sta muovendo in sordina in questo finale d’anno, in vista delle amministrative 2024. L’unica personalità uscita allo scoperto, ormai mesi fa, è Alessandro Portesani, contattato dal centrodestra, ma si tratta appunto solo di un avvicinamento informale tra lo schieramento e l’ex presidente della cooperativa sociale Meraki.

Sull’altro fronte, il dissenso delle forze anti – sistema verso le politiche portate avanti dal Pd in un decennio di amministrazione, sta portando alla formazione di una possibile terza lista costituita da forze politiche e civiche.

 Figura che si ritrova in tutte le battaglie sociali degli ultimi anni è Paola Tacchini, esponente del Movimento 5 Stelle della prima ora, che molti vedrebbero bene come candidato sindaco, vista anche l’esperienza maturata. Prima di prendere ogni impegno però, è prioritario attendere la condivisione con il gruppo provinciale di cui è referente Marco Degli Angeli: “Come attivista – afferma la diretta interessata –  che da cinque anni ha sempre partecipato a tutte le iniziative delle varie associazioni – di stampo ambientalista, a favore di Area Donna e contro la demolizione dell’ospedale, da ultimo nel comitato BiometaNO – e’ mio desiderio formare una lista come Movimento 5 Stelle, scegliendo un candidato in modo democratico e condiviso, una alternativa potrebbe essere quella di creare una lista civica, ma non posso dire niente fino a gennaio, quando ci troveremo col gruppo provinciale”. Vicina a Danilo Toninelli e sostenitrice convinta delle istanze di democrazia partecipata che furono alla base del movimento grillino, Tacchini si è trovata in sintonia anche con Francesca Berardi, compagna di lotta in queste battaglie e che nel 2019 si candidò a sindaco con “Cremona Cambia Musica”, costituita da Prc e forze civiche.

“Ho immaginato anche il nome per questo raggruppamento, SalviAMO Cremona UNiti, che terrebbe insieme appunto i 5 stelle, Unione Popolare, pezzi di Sinistra italiana, i Socialisti e simpatizzanti del Partito Democratico delusi dalle scelte sul fronte ambientale.”

Numeri piccoli se presi singolarmente ma, se uniti, potrebbero dare del filo da torcere ai due schieramenti maggioritari di centrodestra e centrosinistra. Fatte salve le enormi differenze nel clima politico di oggi rispetto a 5 anni fa, alle scorse elezioni la lista di sinistra di Berardi prese l’1,5 percento; Alternativa Comunista con Alberto Madoglio lo 0,7, il Movimento Cinque Stelle, seppure in calo, ottenne il 5,7%.

Teoricamente si arriva a sfiorare l’8%, a cui si unirebbero nella prossima tornata, appunto, i Socialisti e probabilmente una parte di elettorato che nel 2019 aveva votato Sinistra italiana ma che stavolta potrebbe decidere di votare un movimento di rottura anziché rinnovare la fiducia al centrosinistra. E a questo punto la terza lista potrebbe davvero diventare il terzo incomodo per il rinnovo del consiglio comunale. gbiagi

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