Tra centrodestra e centrosinistra
si fa strada la lista antisistema
La politica si sta muovendo in sordina in questo finale d’anno, in vista delle amministrative 2024. L’unica personalità uscita allo scoperto, ormai mesi fa, è Alessandro Portesani, contattato dal centrodestra, ma si tratta appunto solo di un avvicinamento informale tra lo schieramento e l’ex presidente della cooperativa sociale Meraki.
Sull’altro fronte, il dissenso delle forze anti – sistema verso le politiche portate avanti dal Pd in un decennio di amministrazione, sta portando alla formazione di una possibile terza lista costituita da forze politiche e civiche.
Figura che si ritrova in tutte le battaglie sociali degli ultimi anni è Paola Tacchini, esponente del Movimento 5 Stelle della prima ora, che molti vedrebbero bene come candidato sindaco, vista anche l’esperienza maturata. Prima di prendere ogni impegno però, è prioritario attendere la condivisione con il gruppo provinciale di cui è referente Marco Degli Angeli: “Come attivista – afferma la diretta interessata – che da cinque anni ha sempre partecipato a tutte le iniziative delle varie associazioni – di stampo ambientalista, a favore di Area Donna e contro la demolizione dell’ospedale, da ultimo nel comitato BiometaNO – e’ mio desiderio formare una lista come Movimento 5 Stelle, scegliendo un candidato in modo democratico e condiviso, una alternativa potrebbe essere quella di creare una lista civica, ma non posso dire niente fino a gennaio, quando ci troveremo col gruppo provinciale”. Vicina a Danilo Toninelli e sostenitrice convinta delle istanze di democrazia partecipata che furono alla base del movimento grillino, Tacchini si è trovata in sintonia anche con Francesca Berardi, compagna di lotta in queste battaglie e che nel 2019 si candidò a sindaco con “Cremona Cambia Musica”, costituita da Prc e forze civiche.
“Ho immaginato anche il nome per questo raggruppamento, SalviAMO Cremona UNiti, che terrebbe insieme appunto i 5 stelle, Unione Popolare, pezzi di Sinistra italiana, i Socialisti e simpatizzanti del Partito Democratico delusi dalle scelte sul fronte ambientale.”
Numeri piccoli se presi singolarmente ma, se uniti, potrebbero dare del filo da torcere ai due schieramenti maggioritari di centrodestra e centrosinistra. Fatte salve le enormi differenze nel clima politico di oggi rispetto a 5 anni fa, alle scorse elezioni la lista di sinistra di Berardi prese l’1,5 percento; Alternativa Comunista con Alberto Madoglio lo 0,7, il Movimento Cinque Stelle, seppure in calo, ottenne il 5,7%.
Teoricamente si arriva a sfiorare l’8%, a cui si unirebbero nella prossima tornata, appunto, i Socialisti e probabilmente una parte di elettorato che nel 2019 aveva votato Sinistra italiana ma che stavolta potrebbe decidere di votare un movimento di rottura anziché rinnovare la fiducia al centrosinistra. E a questo punto la terza lista potrebbe davvero diventare il terzo incomodo per il rinnovo del consiglio comunale. gbiagi