Politica

Portesani: agevolare le classi
medie nei servizi per l'infanzia

Le proposte del centrodestra in tema di natalità e famiglia illustrate nel pomeriggio a SpazioComune

Ha voluto accanto a sè i rappresentanti delle quattro formazioni politiche che lo sostengono, Alessandro Portesani, candidato del centrodestra per la carica di sindaco a Cremona, per presentare  i punti del programma elettorale  per incentivare natalità e famiglie. Questo pomeriggio a SpazioComune ne hanno parlato Jane Alquati per la Lega, Paolo Italia per FDI, Saverio Simi per Forza Italia e Giuseppe Trespidi per l’Udc.

Tra le iniziative illustrate, l’istituzione di una “baby card”, una card virtuale per ogni nuovo nato in città che prevede una serie di sconti nei negozi del centro, e che dà la possibilità di ricevere promozioni e informazioni sui servizi per l’infanzia scaricando un’app. Su fronte economico – fiscale, rimodulazione degli scaglioni Isee per estendere agevolazioni tariffarie ai servizi per l’infanzia (ad esempio i centri estivi) anche alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e superano i 25mila euro di soglia attuali; rimodulazione della tassa rifiuti nelle famiglie con minori”.

“Nella nostra idea di servizi familiari dobbiamo puntare al superamento del criterio unico Isee, non può essere l’unico indicatore”, ha detto il candidato, pur specificando che “questo non significa ridurre i servizi per la fascia meno abbiente”.

I servizi educativi non devono essere considerati alla stregua di servizi sociali, è stato ribadito in più occasioni durante la presentazione e a proposito del budget che inevitabilmente verrà eroso se si pensa di poter ampliare le agevolazioni anche alla classe media, Portesani propone di ampliare le fonti di finanziamento a questo capitolo di spesa attingendo non solo ai fondi statali: “La prossima amministrazione dovrà porre l’attenzione sulla convergenza tra le varie misure esistenti, penso a quelle proposte dall’Inps, al welfare aziendale evoluto e altro ancora. E’ arrivato il momento di mettere a tema un analisi di tutte le fonti economiche disponibili. Andrà fatto lavoro di ridefinizione della spesa in alleanza conaltri soggetto, quali sindacati e associazioni datoriali”.

L’altro grande tema, classico del centrodestra, è poi quello della maggiore attenzione ai servizi educativi per la prima infanzia offerti dalle scuole paritarie. Su questo è stata molto chiara Jane Alquati, già assessore nella giunta di Oreste Perri: occorre fare una mappatura degli asili nido e delle scuole d’infanzia private paritarie che sono sorte in questi anni affiancando l’offerta comunale (essa stessa paritaria)  e statale, tenendo conto che  tutte meritano parità di trattamento, dal momento che svolgono un servizio pubblico. Quindi la proposta è l’estensione delle convenzioni tra paritarie e Comune.

Sull’ampliamento delle fasce Isee si è concentrato Paolo Italia di FDI, proponendo anche di valutare una priorità nell’accesso ai servizi a seconda degli anni di residenza nel Comune.

Saverio Simi di Forza Italia, consigliere comunale uscente, ha riproposto l’idea di un Garante dell’Infanzia, una figura che a titolo gratuito sovrintenda a tutti i temi che in una città riguardano quella fascia d’età; e poi l’idea di far entrare Cremona nella rete dei “Comuni amici della famiglia”, formula nata in  Trentino e che ha preso piede anche in altre città. In particolare, ha aggiunto Portesani, in città servono più spazi di socializzazione, sia per i bambini che per le loro famiglie, per esempio “non ci sono parchi adeguatamente sicuri e decorosi e non ci sono ludoteche pubbliche”.

Per Giuseppe Trespidi, Udc, “le politiche sulla famiglia non devono essere confuse con la lotta alle povertà, non possono essere legate al reddito, devono essere misure universalistiche, eliminando quindi la distinzione tra chi ha un reddito e chi non ce l’ha”. gbiagi

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